Il rapper Tony Effe, voce del tormentone estivo “Sesso e samba” in coppa con la cantante Gaia è al centro di una polemica. Come riporta La Repubblica, il 33enne romano si esibirà nell’ambito di Tomorrow Today Festival a Trieste, che ospita anche incontri contro la violenza di genere.
Questo non è andato giù a molti. Sono insorte infatti le opposizioni locali e la Cgil che hanno protestato con il Comune di Trieste e la Regione, fra i promotori e finanziatori dell’evento. Anche la Codacons non è d’accordo: “E’ paradossale che un artista i cui brani in passato sono stati caratterizzati da frasi gravemente offensive verso le donne sia invitato a parlare di violenza di genere e a rappresentare le idee di chi si batte contro odio e atti sessisti. Al di là del caso specifico di Trieste, occorre purtroppo sottolineare le pesanti responsabilità delle emittenti radiofoniche”, dice Codacons, “che a parole si schierano contro la violenza sulle donne, ma poi trasmettono in continuazione le canzoni di rapper autori di testi violenti, trasformandoli in esempi o modelli per i giovani, come nel caso di Tony Effe che ha imperversato questa estate sulle radio con ‘Sesso e samba‘”.
L’obiettivo dichiarato della manifestazione è “favorire il dialogo fra i giovani su temi cruciali come il rispetto e l’inclusione”, mentre gli esponenti del centrosinistra e del sindacato sottolineano i contenuti “apertamente sessisti” dei brani di Tony Effe, giudicando quindi “inaccettabile” la scelta del rapper quale protagonista del Festival.
“È inaccettabile che fondi pubblici vengano destinati al finanziamento di artisti i cui contenuti risultano apertamente sessisti”, spiega la capogruppo del Movimento 5 stelle in Consiglio comunale a Trieste, Alessandra Richetti. In risposta il presidente del Consiglio comunale, Francesco di Paola Panteca, spiega al Piccolo: “Io non seguo Tony Effe, non fa parte del mio repertorio musicale. Se andassimo dietro ai testi di tutti i cantanti, non chiameremmo mai nessuno”.
Tony Effe, al secolo Nicolò Rapisarda, al momento è uno degli idoli dei giovanissimi. L’evento, come c’è scritto sul sito, “punta alla sensibilizzazione contro la violenza di genere e alla crescita dei giovani secondo valori positivi”
L’anno scorso ha fatto scalpore la decisione del sindaco di Ladispoli, cittadina laziale, di bloccare il concerto del rapper Emis Killa previsto per Capodanno. Il cantante avrebbe dovuto esibirsi con Guè. Il motivo? Una frase contenuta in un vecchio testo di una canzone di Killa, del 2016, “3 messaggi in segreteria“.
“Preferisco vederti morta che con un altro”, queste le parole incriminate. Il cantante ha provato a difendersi dalle critiche dicendo che non si tratta di un inno al femminicidio, ma tutto il contrario. “Nel pezzo – dice – interpreto, invento, racconto fatti che purtroppo per quanto spiacevoli accadono. Non è Emiliano che parla e non penso nemmeno di dover dare troppe giustificazioni a chi non vuole capire. In un altro storytelling molto più recente interpreto Renato Vallanzasca, non so, volete accollarmi qualche anno di galera? Per farmi un’idea di me piuttosto dovreste parlare con le donne che fanno parte della mia vita, dalla mia famiglia alle amiche. Cercate i colpevoli tra i colpevoli, non tra chi è dalla vostra parte pur avendo un altro modo di affrontare le cose”.
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