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Torino: dirigenti scolastici condannati comportamento antisindacale

Fa discutere in provincia di Torino la sentenza del Tribunale di Pinerolo, un grosso centro a qualche decina di chilometri dal capoluogo piemontese, che ha dato ragione ai Cub Scuola in un processo contro alcuni dirigenti scolastici che avevano rifiutato l’autorizzazione allo svolgimento di assemblee sindacali.
La sentenza – analoga a quella adottata dal Tribunale di Civitavecchia qualche mese fa – è di quelle che faranno storia e che contribuiranno ad incrementare il contenzioso all’interno delle scuole.
La vicenda, in sintesi, è semplice: in alcune scuole del Pinerolese le Rsu aderenti ai Cub Scuola hanno chiesto di poter organizzare una assemblea sindacale; i dirigenti scolastici hanno rifiutato in quanto – secondo le norme contrattuali – le assemblee vanno richieste dalla Rsu nella sua globalità e non da un solo rappresentante.
I Cub scuola si sono rivolti al Giudice del lavoro che ha considerato illegittimo il comportamento della Amministrazione scolastica, in quanto in contrasto con l’art. 20 della legge n. 300, il cosiddetto Statuto dei Lavoratori.
La motivazione addotta dal Tribunale è chiara: i dirigenti scolastici hanno applicato correttamente una norma contrattuale, ma la norma stessa è del tutto illegittima e quindi a buon diritto Cub Scuola (e altre organizzazioni sindacali non firmatarie del contratto del 1995) possono pretendere l’applicazione delle norme della legge n. 300.
Sulla vicenda si sono registrate non poche prese di posizione, in particolare della CgilScuola che fin da subito aveva offerto il proprio aiuto (anche legale) ai dirigenti scolastici chiamati in giudizio.
Alcune decine di presidi e direttori didattici avevano anche sottoscritto una lettera di solidarietà nei confronti dei due colleghi accusati di comportamento antisindacale.
Della vicenda si stanno ora occupando gli uffici legali del Ministero che sta ricevendo pressioni da più parti affinchè venga al più presto chiarito se debbano valere le regole contrattuali o quelle dello Statuto dei Lavoratori.

Reginaldo Palermo

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