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Torna Halloween, i dubbi della Chiesa sulla crescente passione per la cultura del diavolo

Negli ultimi decenni la festa di Halloween ha fatta sempre più “presa” tra le nuove generazioni. Vuoi per la globalizzazione e i fenomeni di trasformazione di certi eventi in business, che certe festività diventate momento massimo di acquisti e vendite di produzioni create ad hoc. Vuoi per le tendenze indotte dal web, che alimeno interessi e relazioni attorno al fenomeno. Fatto sta che quella che nasce come una ricorrenza a noi lontanissima, ha preso le sembianze di una festa sempre più popolare. Soprattutto tra le nuove generazioni. Che spesso, anche a scuola, scambiano l’evento per un motivo di trasgressione.
Ad accorgersi di questa tendenza crescente è stata anche la Chiesa. Tanto che un suo rappresentante, don Aldo Bonaiuto, responsabile del Servizio anti-sette della Comunità Papa Giovanni XXIII, alla vigilia della ricorrenza di Halloween 2013 ha inviato al ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, una serie di domande quasi provocatorie. “Perché una leggenda estranea alla nostra cultura cristiana come quella di Halloween diviene materia di studio per i nostri ragazzi già dalle scuole materne? E’ inserita nei programmi scolastici? I bambini hanno veramente bisogno di approfondire il mondo dello spiritismo legato alle maledizioni, ai fanatismi e agli spiriti, costretti come sono a disegnare mostri e maschere grondanti sangue?”. E ancora: “perché – continua il prelato – questo focus così forte nel mondo della scuola, quando abbiamo la festa dei Santi che ha qualcosa da dire di positivo con il loro modello ed è ufficialmente inserita nel calendario?”.
Don Aldo Bonaiuto ha ricordato al Ministro che siamo di fronte ad un fenomeno ormai compiuto: basti pensare che al numero verde del servizio siano arrivate in questi giorni numerosissime telefonate di genitori allarmati per il coinvolgimento dei figli in iniziative scolastiche legate ad Halloween. Il responsabile del Servizio anti-sette della Comunità Papa Giovanni XXIII rivela, inoltre, che dal monitoraggio effettuato dal servizio-sette emerge una crescita dei fenomeni satanici, a loro volta legati ad Halloween: 28 casi di furti di ostie consacrate dall’inizio dell’anno, 17 furti di reliquie, 47 casi di profanazione di luoghi sacri. “Halloween – spiega il prete anti-sette – è il capodanno del demonio. I satanisti rubano le ostie per poi mischiarle con la droga realizzando così, quella che loro definiscono, la comunione del diavolo”.
Alessandro Giuliani

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