Un altro fronte di scontro o almeno di dissenso si sta aprendo fra Governo e sindacati.
Questa volta oggetto del contendere è il disegno di legge 1122 che prevede l’attribuzione di numerose deleghe al Governo in materia di riforma del Pubblico Impiego.
Già nei giorni scorsi la Flc-Cgil aveva preso netta posizione criticando tutto l’impianto del provvedimento e rimarcando in particolare quella che viene considerata una vera e propria incongruenza, e cioè il ripristino dell’obbligo di giuramento da parte dei dipendenti pubblici e quindi anche dei docenti.
Ed è proprio su questo punto che interviene ora anche l’Unicobas che coglie l’occasione per proporre una ricostruzione delle vicende che portarono, quasi 40 anni addietro, all’abrogazione dell’obbligo di giuramento.
La storia di Sandro Galli
“Obbligo che – ricorda il segretario nazionale Stefano d’Errico – era stato eliminato nel 1981 grazie a Sandro Galli (l’insegnante anarchico che fece da solo per la scuola più di quanto abbiano mai osato immaginare partiti, sindacati, ‘costituzionalisti’ e movimenti), a Sandro Pertini, Renato Zangheri [sindaco bolognese del PCI, ndr] e i radicali”.
La legge, aggiunge ancora d’Errico, venne approvata per “garantire che i comportamenti professionali dei docenti siano conformi a una corretta interpretazione delle norme che regolano l’esercizio della libertà di insegnamento, nel rispetto della Costituzione e degli ordinamenti della scuola stabiliti dalle leggi dello Stato nonché nel rispetto della coscienza morale e civile degli alunni”.
“L’impegno contro il giuramento – scrive ora d’Errico – ha inizio nel 1975, quando Galli rigetta per la prima volta l’obbligo. Il risultato è che l’anno successivo perde la cattedra di applicazioni tecniche alla quale aveva diritto e, “decaduto”, torna ad essere disoccupato. Può riprendere l’insegnamento solo nel 1977, inizialmente come precario, quindi viene assunto ‘ope legis’: ma gli si ripresenta la richiesta pressante di giurare e la declina di nuovo. Il 12 maggio 1980 comincia un memorabile sciopero della fame. Trascorso circa un mese e mezzo di vera astinenza dal cibo, a causa di ripetuti collassi che lo espongono a pericolo di morte, viene ricoverato d’urgenza, ma anche in ospedale non sospende la lotta. Un po’ di the e qualche nutrimento minimale per qualche giorno onde riattivare le difese immunitarie, e dal 10 Luglio riprende uno sciopero della fame estremo, assumendo solo acqua e zuccheri. A metà Agosto ha perso quasi venti chili. Le pesanti conseguenze sul suo corpo continueranno purtroppo a farsi sempre sentire negli anni successivi, ma alla fine Sandro Galli vincerà, facendo abrogare l’obbligo nefasto che faceva degli insegnanti dei parasubordinati”.
La legge 116 del 30.03.1981
Alla fine le buone ragioni di Galli vennero riconosciute: la legge 116 del 30 Marzo 1981, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.° 95 del 6 aprile 1981, abrogò il giuramento.
Nel concludere il suo racconto, Stefano d’Errico non riesce a trattenere la commozione: “Sandro Galli ha ricevuto di persona dall’Unicobas, appena dopo la fondazione del sindacato (avvenuta il 24.5.1990), la tessera n.° 0, honoris causa e ci ha lasciati il 14 ottobre 2018. La sua perdita mi ha molto rattristato. Per questo preferisco evitare di parlare direttamente di Sandro”.