Torna il “Telegiornale in classe”, il progetto condotto dalla Rai rivolto agli alunni di quarta e quinta elementare e del triennio di scuola media per coinvolgerli nell’analisi e nella lettura critica dell’informazione televisiva. Giunto alla terza edizione, quest’anno il progetto si estenderà ben oltre la capitale, dove nei primi due anni ha coinvolto circa 1600 bambini di 70 classi: come prima tappa gli operatori Rai hanno incontrato nel mese di dicembre 5 classi a Pescia, in Toscana; poi è stata lo volta, il 12 gennaio, di sessanta bambini di Treviso iscritti a tre classi di quarta elementare, dove è stato condotto anche un seminario per i loro insegnanti nei locali della Provincia (che è partner del servizio pubblico nell’iniziativa).
Nato sulla scia del Gt Ragazzi, il progetto vuole quindi mettere radici anche in altre regioni italiane, grazie al coinvolgimento della Tgr (la Testata Giornalistica Regionale): sono previsti incontri a Vercelli (6 gruppi di lavoro) e a Genova (6 classi); a Roma saranno comunque sempre coinvolti un nutrito numero di alunni per 30 gruppi di lavoro complessivi. In totale sono già almeno mille i bambini e ragazzi che quest’anno a scuola si occuperanno di informazione e comunicazione. L’obiettivo del progetto è quello di guidare gli alunni nella fruizione delle notizie, promuovendo un’abitudine stabile alla visione del telegiornale e valorizzando il concetto del “tenersi informati”. A partire dalla visione in classe del Gt Ragazzi come attività didattica, i bambini sono seguiti per l’intero anno scolastico sino ad arrivare alla realizzazione di un telegiornale fatto da loro stessi. Fondamentale al riguardo è l’attività di formazione e aggiornamento per i loro insegnanti, organizzata in quattro incontri annuali tenuti dal gruppo di lavoro Rai (composto da docenti di comunicazione e da giornalisti e programmisti). Con il “Telegiornale in classe”, la Rai mira anche a dare concreta attuazione alle indicazioni contenute nel nuovo Contratto di Servizio (approvato dal CdA e nelle prossime settimane all’esame della Commissione Parlamentare di Vigilanza), che sottolinea l’importanza di un “uso corretto e appropriato delle trasmissioni televisive da parte dei minori”.