Tornano, almeno sulla carta, le Indicazioni nazionali per i piani di studio e le unità di apprendimento: lo stabilisce, almeno indirettamente, il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 18 giugno scorso (“Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”).
Il richiamo a Indicazioni nazionali e unità di apprendimento viene fatto nell’articolo dedicato al costo dei libri di testo che, d’ora innanzi dovranno essere disponibili anche tramite internet.
I testi, chiarisce il decreto, dovranno essere prodotti “nella doppia versione, a stampa, e “on line” scaricabile da internet da parte delle scuole”.
“Il collegio dei docenti – aggiunge il testo della norma – adotta esclusivamente libri utilizzabili nelle due versioni. I libri di testo sviluppano i contenuti essenziali delle indicazioni nazionali dei piani di studio e sono realizzati in fascicoli o sezioni tematici a sé stanti corrispondenti ad unità di apprendimento”.
Per la verità l’espressione “unità di apprendimento” utilizzata nel decreto potrebbe anche non indicare esattamente le “unità di apprendimento” così come vengono definite nelle Indicazioni allegate al decreto legislativo 59 del 2004, ma certamente la formulazione complessiva del comma lascia intendere che l’attuale maggioranza ha tutte le intenzioni di riportare in auge il decreto 59 e i relativi allegati.
Lascia perplessi, piuttosto, l’ultimo punto della norma che recita testualmente: “La scuola, previa apposita convenzione con le case editrici interessate, certifica, ai fini del corrispettivo ad esse dovuto, il numero delle copie estratte dalla versione “on line” dei libri di testo, per la loro fruizione da parte degli alunni”.
La disposizione sembra porre a carico delle scuole ulteriori adempimenti contabili e burocratici che potrebbero appesantire ulteriormente il lavoro delle segreterie e degli uffici che, soprattutto nelle scuole primarie, sono già fin troppo pesanti.
Sul provvedimento Cgil-Flc ha già preso posizione osservando che il ritorno alla “personalizzazione” morattiana è un “pessimo segnale”.
Quella dei libri di testo on line sarebbe, secondo Flc, “una semplificazione del sapere dal carattere puramente contenutistico, lontano anni luce dall’approccio didattico per competenze delle “Indicazioni per il curricolo” che tutte le scuole sperimenteranno nel prossimo anno scolastico… fino a prova contraria”.
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