E’ partita, ormai, la fase, su cui a lungo si è dibattuto, di non fare cioè più sconti agli scrutini per gli studenti neghittosi e chi merita la bocciatura, anche se i mesi in Dad sono stati lunghi e difficoltosi, se la deve accollare.
Fra l’altro i ragazzi si sono pure accorti che col rientro in classe le interrogazioni e le verifiche hanno preso una piega diversa dal previsto e dunque qualche timore incomincia a serpeggiare.
Da qui una sorta di intervista da parte di Fanpage.it agli studenti e in modo particolare ai loro rappresentati, quali la Rete degli studenti: “È sbagliato parlare di sconti, nessuno li vuole e nessuno li ha chiesti. I criteri di valutazione devono essere adattati al contesto in cui viviamo e alla singolarità degli studenti.
“Torniamo sempre al tema che il nostro è un sistema scolastico basato sulla meritocrazia. Il migliore viene premiato e il meno bravo è lasciato indietro. In un periodo così difficile, non si può pretendere l’efficienza“, così invece un componente dell’Unione degli studenti.
“La Dad non è scuola – ribadisce la Rete – accentua le disuguaglianze all’interno del sistema scolastico”.
“All’inizio gli studenti venivano capiti di più, adesso i professori dicono che non faranno sconti durante questi lunghi mesi passati a casa dove non tutti disponevano di pc o di una connessione internet. Per non parlare di quanto sia difficile apprendere alcune materie attraverso lo schermo di un computer”.
Nel dibattito sulla scuola, un altro punto critico sarebbe rappresentato dal cosiddetto “Piano estate”: “Questa storia di aprire le scuole in estate è come dire a studenti e docenti: vi siete riposati fino ad ora, adesso dovete recuperare.C’è questa retorica tremenda delle scuole che sono state chiuse tutto l’anno. Non è vero. Tutti hanno lavorato al massimo”, cosi La rete degli Studenti.
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