L’Italia ha bisogno di più giovani laureati, non può fermarsi all’attuale 20%, e necessita di cittadini che dovrebbero tornare sui banchi periodicamente anche da adulti: le richieste sono state poste da Francesco Profumo, ex ministro dell’Istruzione nel governo Monti, oggi rettore di Opit (Open Institute of Technology) e presidente della Escp Business School campus di Torino.
Interpellato dalla Stampa sull’azione legislativa dell’attuale maggioranza per riformare le carriere nel campo della ricerca nelle università, Profumo ha detto che “sarebbe necessario prima avere la visione di quale modello educativo si vuole mettere in atto e poi adottare gli strumenti che consentano di avviare questo percorso sapendo che è un percorso lungo. I bambini che cominceranno la prima elementare nel 2024 finiranno l’università nel 2043: auspico che ci sia una visione in grado di educare le nuove generazioni in modo adeguato”.
Parlando del precariato in generale, l’ex numero uno del ministero dell’Istruzione ha dichiarato che “è un tema difficile da risolvere e va fatto un discorso più ampio. Da un punto di vista demografico le prospettive del nostro Paese sono difficili. Solo un ragazzo o ragazza su 5 si laurea, vuol dire che abbiamo un deficit grave per motivi demografici e un sistema inefficiente di educazione complessiva”.
Profumo ha concluso sostenendo che “in una società come quella attuale, dove i cambiamenti sono molto rapidi e le competenze vanno aggiornate più volte, sarebbe necessario ripensare il sistema formando nuove generazioni che andranno a scuola più volte per acquisire le nuove competenze e cancellare le precedenti”.
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