La reintroduzione del voto numerico nella scuola primaria è un anacronismo scientifico: i problemi complessi non possono essere semplificati!
Si tratta di una proposta che trascura la dimensione del problema educativo e, conseguentemente, banalizza la funzione docente.
Può essere opportuno ricordare che la finalità della scuola primaria è il “pieno sviluppa della persona, nelle sue dimensioni cognitive, emotive, affettive e sociali, corporee, etiche e religiose e l’acquisizione dei saperi irrinunciabili per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico, necessario per diventare cittadini consapevoli e responsabili”.
I docenti per approssimare i traguardi di sistema, collegialmente, predispongono specifici itinerari la cui percorrenza, da parte degli alunni, fornisce informazioni utili per il rinforzo dei comportamenti adeguati [valutazione formativa]. La sintesi delle fasi di tale monitoraggio sostanzia la comunicazione alle famiglie [valutazione longitudinale].
Il voto numerico, invece, non essendo direttamente connesso ai singoli processi d’apprendimento, trasmette il senso di sudditanza e di obbedienza acritica.