Ma, si sa, nel Belpaese una se ne dice e cento se ne fanno. La decisione della Camera dei deputati, che riapre la strada all’introduzione delle Commissioni d’esame composte da soli membri interni, contraddice clamorosamente quanto assicurato dal Presidente del Consiglio un mese fa, ovvero che l’esame di Maturità non sarebbe stato modificato dalla legge di stabilità, perchè non è la sede adatta, e che nel 2015 l’esame sarebbe rimasto invariato.
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Continua Giorgio Allulli: “Si tratta di un pessimo esempio di coerenza e di trasparenza delle Istituzioni, che suscita lo sdegno di tanti cittadini che nel mese di ottobre in 5.200 avevano firmato in soli 10 giorni una petizione per mantenere l’indispensabile verifica esterna nel momento finale della carriera scolastica dei nostri studenti.Ribadiamo dunque la necessità che la riforma dell’esame di maturità avvenga sulla base di un dibattito trasparente e sviluppato nelle sedi appropriate, e salvaguardando in ogni caso il principio della terzietà della valutazione finale. Come dice il documento sulla Buona scuola (pagg. 63 e 64) “Non c’è vera autonomia senza responsabilità. E non c’è responsabilità senza valutazione. E infine autonomia è il contrario di autoreferenzialità”. Tutti i sistemi di certificazione prevedono la presenza di esaminatori esterni.
Rispettare gli impegni presi e cancellare l’emendamento introdotto dalla Camera sugli esami di maturità. Concorde con Allulli si mostra anche il Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità che sottolinea la necessità di un esame rigoroso e senza favoritismi.
Nel frattempo è tale la confusione che, se si chiede ai ragazzi, nessuno mostra di aver ben capito se farà esami coi commissari esterni o tutti interni. Davvero un pessimo esempio per i nostri giovani. Se non possono fidarsi di chi ci governa, che idea si faranno del mondo degli adulti?
Ecco il link per firmare la petizione (clicca qui)