Com’era facile immaginare qualche mese addietro, non bastano i banchi con le rotelle, qualche adesivo sul pavimento e il gel igienizzante per scongiurare la diffusione del Covid-19 all’interno delle scuole.
Per contenere l’esuberanza degli adolescenti ci vuole ben altro. Sui pullman e all’esterno delle scuole continuiamo ad assistere a scene raccapriccianti: centinaia di giovani senza mascherina urlano, si sbracciano, ridono, si scambiano oggetti di ogni genere e poi si riversano nelle aule scolastiche.
Tutti vedono. Tutti sanno. Ma nessuno interviene per porre un argine a queste condotte. Non c’è un vigile che eleva una multa, un carabiniere che sanzioni chi non fa fronte ai suoi doveri con responsabilità: ditte dei pullman, bar, ristoranti, negozianti, ecc..
Non era difficile prevedere tutto questo. Così come, oggi, non è difficile immaginare che tra qualche settimana la diffusione del virus nel nostro Paese raggiungerà il livello degli altri Stati europei.
Forse solo allora ci renderemo conto che la differenza tra l’Italia e gli altri Paesi era rappresentata proprio dalla sospensione delle attività didattiche in presenza.
Mettiamo da parte i dualismi e le spigolosità politiche e torniamo a gambe levate alla didattica a distanza nella scuola secondaria di primo e secondo grado, almeno sino a quando non sarà disponibile un vaccino.
Fatelo adesso prima che sia troppo tardi!
Giuseppe Iaconis
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