Il numero dei contagi sta diventando preoccupante. Molte scuole d’Italia non hanno aule a norma per consentire il distanziamento di un metro con il dispositivo di protezione.
Gli alunni non rispettano tutti le regole anticovid, nonostante i docenti stiano sempre ad intimarli. Non ci sono, insomma le condizioni per continuare le lezioni in presenza in quanto i numeri dei contagi hanno superato quelli di marzo.
Dobbiamo aspettare che ci contagiamo tutto il personale scolastico? Purtroppo dobbiamo riaprire la didattica a distanza perché il coronavirus con l’autiunno inoltrato e l’anticipo dell’inverno raddoppierà e se non triplicherà il numero dei contagi, dei ricoveri e dei decessi. Fino al vaccino il virus non è sconfitto.
Mettiamocelo bene in testa. Altro che restrizioni se gli alunni la mattina a scuola sono forzatamente costretti ad indossare la mascherina mentre la sera possono uscire a gruppi con i loro coetanei, recarsi in bar e pub o andare a zonzo senza indossare misure di protezione individuale.
La realtà è questa e la dobbiamo affrontare a denti stretti. Non è vero che le scuole non sono veicolo di trasmissione dei virus, anzi proprio la riapertura delle scuole ha posto all’attenzione il problema dell’aumento dei casi sintomatici o asintomatici che siano.
I numeri stanno crescendo a vista d’occhio: è il caso di intervenire.
Mario Bocola
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