Spesso a non essere accettate sono le bocciature dei figli, questa volta è il contrario, ovvero la promozione. Il singolare caso, segnalato dal ‘Sole 24 Ore‘ arriva dalla Toscana dove una coppia di genitori ha fatto ricorso al Tar in seguito al superamento degli esami di terza media del proprio figlio.
La promozione dell’alunno alle scuole superiori è stata infatti vista come un danno, poiché i genitori hanno sostenuto che la scuola volesse liberarsi del ragazzo. La coppia aveva fatto pervenire all’istituto un’istanza di trattenimento alla classe III. Ma sempre secondo i genitori tale istanza non è stata presa in considerazione e il figlio è stato promosso senza aver prima verificato che fosse davvero pronto al passaggio alle scuole superiori. Una sorta di “promozione automatica”, disabili compresi, per via di una disciplina emergenziale erroneamente applicata dalla scuola.
La normativa emergenziale subordina l’ammissione di alunni con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento alla verifica del raggiungimento degli obiettivi del piano educativo individualizzato. I dirigenti scolastici, sulla base di specifiche e motivate richieste da parte delle famiglie degli alunni con disabilità, sentiti i consigli di classe e acquisito il parere del Gruppo di lavoro operativo per l’inclusione a livello di istituzione scolastica, valutino l’opportunità di consentire la reiscrizione dell’alunno al medesimo anno di corso qualora sia accertato il mancato conseguimento degli obiettivi didattici.
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