La Regione premia le tesi e le pubblicazioni degli studenti delle università toscane che hanno scritto e analizzato gli stereotipi di genere. Lo fa assieme alla Commissione regionale pari opportunità e a tutti e sette gli atenei della regione. Alla prima edizione del concorso si sono presentati in diciotto (ma sei erano di atenei fuori regione) e in dieci sono stati premiati con un assegno da mille euro ciascuno consegnato ieri sera nel corso di una cerimonia all’Università per stranieri di Siena, capofila dell’iniziativa.
I premiati sono Sara Montis, Valentina Ripassi, Annalisa Pellecchia, Valentina Brocchi, Irene Dati, Benedetto Madonia, Ilenia Parrinello, Giulia Giannoni, Michela De Rosa, Antonia Virone. Sei hanno studiato all’Università degli studi di Firenze, una a Pisa e tre a a Siena (compresa una studentessa dell’Università per stranieri). Le tesi riguardano discipline diverse. Spaziano dal diritto all’economia, dalla letteratura e sociologia alla pedagogia e relazioni internazionali e saranno depositate presso la biblioteca regionale “Pietro Leopoldo” di Firenze, all’interno del Fondo della Commissione pari opportunità
Non era molto il tempo previsto dal bando per presentare i lavori ed è stata una piacevole sorpresa scoprire come, nelle università, si stiano rapidamente affermando gli studi sulle implicazioni di genere e sui loro riflessi nella vita di tutti i giorni.
“Sono davvero contenta di questo vivo interesse sul tema del rispetto delle diversità – commenta la vice presidente ed assessore all’università e alle pari opportunità della Toscana, Monica Barni – La piaga della violenza di genere, che è anzitutto un’offesa alla dignità umana, è una questione anche di atteggiamento culturale. Ci stiamo impegnato nel coordinare e mettere in fila azioni e sinergie di attori diversi e questo progetto, sulle tesi di laurea, è un ulteriore tassello nel mosaico di interventi che stiamo portando avanti su questo tema”.
Lo stereotipo di genere condiziona infatti pesantemente la possibilità per le donne di giungere a livelli apicali nel mondo del lavoro ed in qualche caso limita addirittura la affermazione e la fruizione di diritti. Il superamento degli stereotipi e lo studio di quegli stereotipi è il primo passo verso il raggiungimento di una reale parità tra uomini e donne.
Il concorso sarà ripetuto anche nel 2018 e nel 2019: il progetto è infatti triennale.
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