È un rito esattamente come gli esami di stato: l’uno presuppone l’altro e l’altro è il tototema che sboccia qualche settimana precedente l’inizio della prima prova scritta che apre la stagione degli esami di stato, quelli che fanno tanto soffrire alunni e genitori, ma che in fondo rappresentano il primo impatto importante dell’alunno con lo Stato che gli ha fornito tutti i servizi necessari e i mezzi per farne un uomo di cultura e formarlo come cittadino e come futuro dirigente della società.
Un investimento di cui ora, davanti ai Commissari, l’alunno dovrà rendere conto, almeno nelle grandi linee, ben sapendo che l’obiettivo primario è acchiappare quel diploma da appendere nel tinello o portare all’università o mostralo al datore di lavoro.
Ma per conquistarlo senza scossoni violenti c’è solamente una strada: quella dello studio nel corso dei cinque anni. Tuttavia, come è noto, nonostante tutti i sacrifici di questo modo, l’incertezza e il dubbio che qualcosa si possa inceppare agli esami percorre con brivido sulla schiena tutti i ragazzi e dunque portarsi un aiutino appreso non fa male, anzi talvolta da coraggio e infonde un po’ di sicurezza.
Da qui dunque il rito collegato agli esami, quello della ricerca dell’argomento che con ogni probabilità potrebbe uscire alla prima prova scritta che è quella di italiano, comune a tutti gli indirizzi.
E da qui pure il tototema, cosiddetto.
Intanto si è formato un gruppo chiuso su Facebook “Maturità 2023”, con lo scopo di dare “consigli, news, approfondimenti, video, materiale per studiare e tutto quello che ti serve per affrontare l’esame di Stato”: a che servono i social altrimenti?
E tra gli autori segnalati, sulla base di seri studi e ricerche, che hanno indagato anniversari, condizioni politiche, eventi culturali, colpi di stato, terremoti, cronaca nera e rosa ecc. ecc., alcuni siti per studenti sono addivenuti ai seguenti risultati:
D’Annunzio e Svevo al primo posto. Seguono: Pirandello e Manzoni. In buona posizione Italo Svevo e di Italo Calvino.
Sull’attualità si punta agli 80 anni dalla caduta del Fascismo, i 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione Italiana, i 70 anni dalla morte di Stalin, la Guerra in Ucraina e l’evoluzione tecnologica, incarnata dall’intelligenza artificiale.
Ma c’è anche: la morte della regina Elisabetta II e l’incoronazione di Re Carlo III; il terremoto in Turchia; il conflitto tra Russia e Ucraina; il Femminicidio.
Se poi si vuole essere pignoli c’è anche un altro vasto elenco di anniversari e di proposte: Carlo Levi e Beppe Fenoglio, ma si sibilano pure i 140 anni dalla nascita di Benito Mussolini, il 75° anniversario della nascita dello Stato di Israele, 45 anni dal sequestro e dall’omicidio di Aldo Moro;
e ci sono pure i 200 anni dalla morte di Antonio Canova, 170 anni dalla nascita di Van Gogh, 120° anniversario dalla morte di Paul Gauguin, 50 anni dalla morte di Pablo Picasso, a cui si aggiungono i100 anni dalla nascita di don Milani, 160 anni dalla nascita di Henry Ford, i10 anni dalla morte di Margherita Hack o i 70 anni dalla scoperta del DNA.
Se ogni candidato trascrivesse tutti questi temi nei famosi pizzini a fisarmonica avrebbe sicuramente fatto un ottimo lavoro di studio molto importante, perché in qualche modo avrebbe ricopiato una parte rilevante dell’intero programma scolastico dei cinque anni; e nel corso di questa operazione qualcosa gli dovrebbe rimanere in testa, anche pochina.
E solo per questo dovrebbe essere promosso “honoris causa”
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