I neuropsichiatri infantili di Torino denunciano l’emergenza psichiatrica in preadolescenza e in adolescenza, con una crescita mai vista prima di tentativi di suicidio e di suicidi portati a termine.
Infatti, riporta La Stampa, le linee Guida della Società di Neuropsichiatria infantile per emergenza-urgenza psichiatrica dicono che gli accessi in Pronto soccorso nei minori tra i 10 e i 17 anni sono aumentati del 30% negli ultimi anni, con un +8% di ricoveri ordinari (12-17 anni) e l’incremento medio delle degenze di 47 giorni.
Ma non solo, i dati relativi al reparto di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale di Torino, registrano, negli ultimi 10 anni, ricoveri per tentativi di suicidio passati da 7 nel 2009 a 35 nel 2020 e 10 sono stati i suicidi registrati solo dall’Associazione che si occupa di suicidi in adolescenza negli ultimi due anni. Inoltre tra il 2009 e 2020 l’«ideazione suicidaria» è passata dal 10% all’80% dei pazienti in carico.
A questi dati, si legge sempre su La Stampa, bisogna aggiungere l’aumento di ben 28 volte del ritiro sociale, i disturbi depressivi di 26 volte, i disturbi bipolari di 12 volte, i disturbi della condotta alimentare di 9 di nove volte nell’arco di tempo che va dal 2009 al 2019, come conferma anche la letteratura internazionale e nazionale.
Con l’espandersi della pandemia, è bene riflettere, i bambini e gli adolescenti saranno più esposti a depressione e ansia, a cui si aggiungerà l’aumento della violenza domestica e un maggior rischio di suicidi/tentativi di suicidio.
Per prevenire, e comunque aiutare chi ha bisogno, è stato avviato a Torino il progetto «Un ponte tra ospedale e territorio», un programma integrato di cura che punta alla ripresa evolutiva degli adolescenti con psicopatologia complessa, soprattutto attraverso l’espressione artistica e la socializzazione tra pari.
Tra i partener del progetto, oltre alla Scuola in ospedale e CasaOz, anche il Museo Nazionale del Cinema.