"Il Paese va allenato. Dobbiamo usare un po’ di bastone e un po’ di carota e qualche volta dobbiamo utilizzare un po’ di più il bastone e un po’ meno la carota. In altri momenti bisogna dare più carote, ma mai troppe". E’ questa la colorita esternazione del ministro dell’istruzione Francesco Profumo fatta a Genova, nella sede della regione Liguria, durante la presentazione del bando per le Smart Cities, con riferimento all’importanza del rispetto dei tempi nella pubblica amministrazione e in materia di semplificazione burocratica. Prendendo alla lettera le parole del Ministro Profumo, apriamo una finestra nella storia infinita del ponte sullo stretto di Messina, perché anche in questo caso ricorrono il bastone e la carota, anzi secondo i commenti nel web, due bastoni e una carota. Il percorso previsto dal decreto legge 187 sul ponte sullo Stretto può essere o diventare difficile.
Infatti, in commissione Lavori pubblici del Senato, è stato ammesso ufficialmente che attuare i diversi passaggi del decreto governativo, andato in Gazzetta il 2 novembre, sarà un’impresa ardua, perché sarà complicato trovare un buon accordo con il contraente generale Eurolink.
A tal riguardo la società Stretto di Messina dovrà convincere il consorzio guidato da Impregilo a sottoscrivere un "atto aggiuntivo" che possa cambiare le carte in tavola, prevedendo esplicitamente per Stretto di Messina la facoltà di risoluzione dei contratti a costo zero qualora non si trovasse un soggetto finanziatore entro due anni.
Due bastoni e una carota dovrebbero aiutare la società Stretto di Messina in questo difficile percorso di intesa con Eurolink. Il primo bastone è previsto al comma 8 dell’articolo 1: qualora l’atto aggiuntivo non fosse stipulato, cadrebbero "tutti gli atti che regolano i rapporti di concessione, nonché le convenzioni ed ogni altro rapporto contrattuale stipulato dalla società concessionaria".
Il secondo bastone è la sospensione per due anni di tutti i termini contrattuali e della possibilità per Eurolink di avanzare pretese risarcitorie o di altra natura.
La carota è invece nel comma 6, dove si dà la possibilità a Stretto di Messina di farsi autorizzare dal Cipe l’esecuzione a carico delle casse statali di lavori infrastrutturali ricompresi nel progetto definitivo generale. Sia per la scuola sia per il ponte di Messina come si vede, si parla di bastoni e carote, ma sono evidentemente bastoni e carote diverse, sono evidentemente priorità e interessi economici diversi. In Italia sono in molti a pensare che ci vorrebbero meno bastoni e più carote, meno ponti faraonici e più scuole sicure.
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