L’estate del 2020, come sappiamo, è stata caratterizzata dall’arrivo dei banchi a rotelle, con lo scopo di distanziare gli alunni (come da normativa anti contagio) e anche di arredare le aule. In diversi istituti si è presentato il problema di smaltire i vecchi banchi.
Il primo febbraio è partito dal porto di Catania, destinazione Dakar, il container dei vecchi banchi scolastici biposto delle scuole delle province di Catania ed Enna.
Sono i banchi in buone condizioni sostituiti da quelli monoposto arrivati dal Ministero in tutte le scuole a seguito dell’emergenza Covid-19.
L’iniziativa promossa dall’Associazione Don Bosco 2000 si inserisce nel progetto di cooperazione allo sviluppo “migrazione circolare” attivato dal 2016 nel Senegal.
Insieme ai banchi sono stati spediti anche dei kit didattici e materiali di studio, raccolti tra gli studenti in occasione del Natale e dell’Epifania.
Destinatari di questo dono sono i ragazzi dei villaggi nella regione di Tambacounda nel Sud del Senegal.
Tre “S”: Sicilia e Senegal s’intrecciano nel vicolo della Solidarietà.
Evitare lo spreco
La televisione “Padova Telenuovo” ha scoperto che nella città veneta più di 560 banchi monoposto a rotelle, per un valore di 84mila euro rimasti inutilizzati.
Respinti dai dirigenti scolastici, forse saranno “nei paesi del terzo mondo”, evitando loro l’ultimo viaggio verso la via del macero.
L’ex ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina ha difeso la scelta fatta per l’acquisto dei banchi monoposto a rotelle, mai valorizzati, perché avrebbero dovuto“ contribuire a ridurre i contagi nelle scuole”, mentre, era in atto la didattica a distanza in quasi tutte le Regioni italiane.
Il distanziamento sociale durante le lezioni è costato circa 400 milioni di euro, soldi pubblici, sul consistente ordine di 430 mila banchi del super commissario Domenico Arcuri “per banchi non a norma”, come ha dichiarato il presidente dell’azienda produttrice di arredi scolastici Vastarredo.