Il quotidiano Fanpage ha chiesto al chatbot di OpenAi ChatGpt, la cui ultima versione gratuita è stata lanciata proprio pochi giorni fa, di fare una previsione relativa agli autori e alle tracce che potrebbero essere proposte ai maturandi 2024 il giorno della temuta prima prova, quella d’italiano.
Ecco quali sono le tracce della maturità 2024 secondo ChatGpt:
Tipologia A – Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano
Traccia A1 – “San Martino” di Giosuè Carducci
Traccia A2 – Un brano tratto da “Le città invisibili” o “Il barone rampante” di Italo Calvino
Tipologia B – Analisi e produzione di un testo argomentativo
Traccia B1 – La relazione fra storia, cultura e religione nel contesto medievale europeo tramite la lente dell’opera “Il nome della rosa” di Umberto Eco
Traccia B2 – Una riflessione sui temi della resilienza umana, dell’etica e della letteratura come testimonianza sulla base di un estratto di “Se questo è un uomo” o “La tregua” di Primo Levi
Traccia B3 – L’impatto della tecnologia sulla società letto attraverso il libro “Sapiens: Danimali a dèi” dello storico israeliano Yuval Noah Harari
Tipologia C – Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità
Traccia C1 – Il ruolo dell’arte della società moderna: come riflette le sfide e le preoccupazioni della contemporaneità e come sia utilizzata per esprimere emozioni, idee e identità individuali e collettive
Traccia C2 – Come la diffusione di notizie false possa influenzare le opinioni, le decisioni politiche e i comportamenti individuali
Ovviamente ricordiamo che ChatGpt non può fare previsioni: lo strumento è stato addestrato con le tracce degli anni scorsi. Sono state raccolte le tracce che sono uscite nel 2023, 2022 e 2019 (le prove scritte del 2020 e del 2021 sono state sostituite solo dall’esame orale).
Per ogni anno, sono state raggruppate le prove per le tre tipologie proposte dal Ministero dell’Istruzione. Infine, sulla base di ogni traccia per i tre anni presi in esame, è stato chiesto a ChatGPT di trovare uno schema che le accomuna e quindi di suggerire una prova simile a quella degli esempi, senza però ripetere gli stessi autori proposti.
Su questi argomenti il corso Intelligenza artificiale al servizio dei docenti, a cura di Ivano Stella, in programma dal 28 maggio.
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