Occorrerà inventare un apposito strumento, una sorta di “navigatore”, per consentire allo spettatore di districarsi fra le tante proposte che la Fondazione Inda – Istituto Nazionale del Dramma Antico – ha in serbo per onorare adeguatamente la stagione teatrale numero cinquantasette, che si aprirà al Teatro Greco di Siracusa il prossimo 17 maggio, per chiudersi il 26 luglio. Perché il nutrito cartellone è costituito da eventi tutti assai interessanti.
Presso la storica sede della fondazione, il Palazzo Greco, ubicato nel centralissimo corso Matteotti, in Ortigia, in una conferenza-stampa “mista”, seguita sia in presenza che da remoto, le linee programmatiche della stagione sono state illustrate dai vertici, vale a dire dal sindaco di Siracusa Francesco Italia, nella sua qualità di presidente dell’ente aretuseo, da Marina Valensise ed Antonio Calbi, che dell’Inda sono rispettivamente consigliere delegato e sovrintendente, con i registi delle opere già in fase di prove, Robert Carsen e David Livermore. In collegamento “Zoom” sono intervenuti il ministro della Cultura Dario Franceschini e il regista Jacopo Gassman. Presenti in sala alcuni degli interpreti dei lavori in programma, tra cui Laura Marinoni, Maddalena Crippa, Gaia Aprea, Stefano Santospago, Graziano Piazza, Sax Nicosia e Giuseppe Sartori e tanti altri.
Eliminata (momentaneamente?) la commedia, che invero, lasciatecelo dire, nelle passate edizioni non ha convinto del tutto e non ha espresso la stessa, considerevole, qualità delle opere tragiche, la stagione s’incentra sui tre grandi, Eschilo, Sofocle ed Euripide, che, ad onta del fatto che siano lontani nel tempo ben venticinque secoli, possiamo considerare nostri contemporanei. In virtù di ciò le scelte programmatiche dell’Inda, se da un lato accontentano le istanze filologiche e sono fedeli alla tradizione del teatro classico, dall’altro vanno incontro alle preferenze e al gusto degli uomini del terzo millennio, il che viene reso agevole dal fatto che la produzione drammaturgica che ci arriva da così lontano è pregnante di stimoli e sollecitazioni e possiede mille occasioni di confronto con il presente.
Si comincia, il 17 maggio, con l’”Agamennone” di Sofocle, che vedrà sulla sedia del regista il torinese David Livermore, al suo terzo impegno siracusano. Sax Nicosia affronta il ruolo del titolo, mentre, tra gli altri, ci sono Laura Marinoni – che 2019 fu eccellente protagonista della splendida ”Elena” diretta da Livermore – Stefano Santospago e Linda Gennari. Per il giorno successivo, 18 maggio, è fissato il debutto dell’”Edipo Re” sofocleo, diretto dal canadese Robert Carsen. Il simpatico regista, che, come lo stesso Davide Livermore, ha un nutrito curriculum nell’ambito del teatro di prosa e di quello lirico, trattati in una dimensione altamente creativa e spettacolare, nel corso della conferenza stampa, in un ottimo italiano, ha espresso la propria emozione per il suo primo cimento in un teatro così suggestivo come quello siracusano. Con Giuseppe Sartori, che è Edipo, ci sono Maddalena Crippa (Giocasta), Graziano Piazza (Tiresia) e tanti altri.
I due lavori, a giorni alterni, andranno avanti fino al 5 luglio incrociandosi e mescolandosi, dal 17 giugno, con il debutto e con le repliche di “Ifigenia in Tauride” di Euripide, protagonisti Anna Della Rossa, Stefano Santospago, Ivan Allovisio e Massimo Nicolini, per la regia di Jacopo Gassman. Oltre ad un nutrito cast di attori e corifei, gli spettacoli si avvalgono del contributo interpretativo degli allievi dell’Accademia d’Arte dell’Inda.
Il 6 luglio Davide Livermore completerà il discorso iniziato con “Agamennone” mettendo in scena per una sola replica gli altri due terzi della trilogia eschielea, vale a dire “Coefore” ed “Eumenidi” – già proposte in unica soluzione nella passata occasione in una cavea che, a causa della pandemia, poteva essere occupata solo parzialmente – mentre il 9 luglio l’intera “Orestea” costituirà uno speciale evento: “Agamennone”, Coefore” ed “Eumenidi”, snocciolate una dopo l’altra, in un’unica serata, saranno le tre tappe di una lunga maratona teatrale.
Il Teatro Greco ospiterà ancora, il 26 luglio, la compagnia As Palavras con la prima nazionale di “Après les Troyennes”, una performance di teatrodanza contemporanea del coreografo brasiliano Claudio Bernardo che vuole essere un omaggio alle “Troiane”che Thierry Salmon realizzò alle Orestiadi di Gibellina nel 1988.
Tante le iniziative collaterali: la mostra multimediale “Orestea atto secondo. La ripresa delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa dopo la Grande Guerra e l’epidemia di Spagnola”, a Palazzo Greco fino a settembre; la mostra “Edipo. Lo sguardo in sé”, con le opere di grandi autori contemporanei ispirate all’ero greco, alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo dal 4 giugno al 6 novembre. L’esposizione presenta le opere di una ventina di artisti italiani sulla figura di Edipo; il 24 giugno, all’Orecchio di Dionisio, viene proposto “Agòn. Dal dramma classico alla simulazione processuale”, in cui The Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights, l’Associazione Amici dell’Inda, l’Ordine degli Avvocati metteranno sotto processo il re tebano. Durante una delle repliche dell’”Edipo” il premio “Eschilo d’oro” verrà consegnato a Glauco Mauri, che ci piace ricordare, fra i tantissimi spettacoli da lui interpretati, nel magistrale ruolo di Edipo, diretto da Alessandro Fersen, visto nel 1972, proprio a Siracusa.
Dopo una forzata pausa di due anni, riprende il Festival Internazionale del Teatro Classico dei Giovani che dal 15 maggio al 1° giugno vedrà succedersi uno dopo l’altro, nel bellissimo teatro greco di Palazzolo Acreide, sessanta spettacoli realizzati dagli alunni delle scuole superiori di Italia, Grecia, Francia, Spagna e Tunisia.
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