Sotto accusa, ancora una volta, è il Sistema informativo del Miur, che avrebbe prodotto una serie di errori nel disporre i movimenti. In prima battuta, il Sistema non avrebbe tenuto conto che i trasferimenti dovevano essere disposti tenendo presente del 50% delle disponibilità, in luogo del 60% (come avveniva, invece, negli anni precedenti). E poi sarebbe incorso anche in una lunga serie di errori, per effetto dell’attribuzioni di precedenze a docenti non appartenenti a classi di concorso in esubero.
Di qui l’azzeramento dei movimenti e il loro completo rifacimento alle superiori. Negli altri ordini di scuola, invece, stando a quanto si è saputo, gli errori sarebbero di minore entità. E ciò avrebbe indotto l’amministrazione a non rifare totalmente le operazioni, optando per una serie di decreti di rettifica.
Resta il fatto, però, che a fronte di tutti questi errori, quest’anno il contenzioso potrebbe riservare molte sorprese. Tanto più che, di recente, il tribunale di Nuoro ha emesso una sentenza in cui ha fatto cadere il divieto di disporre movimenti a distanza di 20 giorni dall’inizio dell’anno scolastico. Se tale orientamento fosse fatto proprio dalla giurisprudenza, si potrebbe verificare una sorta di reazione a catena, con continui aggiustamenti delle cattedre dall’inizio alla fine dell’anno scolastico. Per non parlare delle eventuali azioni risarcitorie, che potrebbe ingenerare l’insorgenza di danni all’erario di notevoli proporzioni.
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