Noi le regole sui trasferimenti su ambiti le avevamo concordate, ma l’algoritmo del Miur non è stato impostate in base a quelle: come si fa a negarlo?
Se lo chiede Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, a proposito delle proteste dei docenti di questi giorni a causa dei trasferimenti errati dopo le assunzionid della Buona Scuola.
Secondo la sindacalista Confederale, “si sarebbe dovuta porre la massima cura nel mettere a punto un sistema di regole chiare, trasparenti e certe. Lo abbiamo fatto col contratto sulla mobilità, correndo anche il rischio di sentirci accusare, per questo, di fornire un avallo a una legge contestata come la 107. Peccato che le regole concordate non abbiano trovato piena applicazione e corretto riscontro nella gestione delle operazioni da parte del sistema informatico: anomalie ed errori sono talmente evidenti e numerosi da rendere scandalosa l’affermazione per cui si tratterebbe di “consueti margini di errore”.
Per Gissi “Finire lontani da casa non fa mai piacere, finirci ingiustamente, per i capricci di un sistema non opportunamente istruito, non può che generare rabbia e protesta“.
E ancora: “Un conto è decidere autonomamente di andare a cercare il lavoro dove c’è, come da sempre avviene, anche e soprattutto nella scuola, diverso è doverlo fare perché indotti forzosamente dalle modalità, a dir poco discutibili, con cui è stato impostato e gestito il piano di assunzioni della legge 107”.
Gissi non fa sconti al Governo: “non si attardi in polemiche senza senso, né pensi di cavarsela sventolando ogni volta le cifre delle assunzioni fatte: sarebbe gioco facile controbattere col numero di quanti non hanno avuto risposta alle proprie attese, una cifra altrettanto consistente”.
“Ma si tratterebbe – continua -, appunto, di un gioco, un gioco sbagliato e pericoloso al quale non vogliamo prestarci, anche perché dietro a ogni numero ci sono persone che esigono attenzione e rispetto. Il Governo abbia piuttosto il coraggio di fare una verifica seria e ragionata su ciò che di questa riforma non va, individuando piste di correzione che possono essere facilmente individuate, se non ci si attarda in difese d’ufficio e assurdi arroccamenti”.
“Si apre una stagione di rinnovi contrattuali, la si utilizzi anche per questo, riportando per esempio al negoziato, come sarebbe legittimo, tutte le materie che riguardano la gestione dei rapporti di lavoro. Ne guadagnerebbero – conclude la sindacalista – la scuola, i suoi utenti, i suoi lavoratori”.
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