Gli esiti della mobilità docenti, rettificati in seguito ad alcuni errori, hanno già fornito un quadro esaustivo con tanto di previsioni per le prossime immissioni in ruolo.
Secondo l’amministrazione, il motivo di tali errori è da ricercare nel mancato accantonamento provinciale dei posti FIT del DM 631, che ha modificato il computo complessivo delle disponibilità, sovrastimandone il numero effettivo.
Complessivamente, le domande di mobilità docenti presentate quest’anno sono state 129.802: ben 107.788 per la mobilità territoriale, le rimanenti per quella professionale. Oltre 115 mila gli insegnanti coinvolti (si potevano presentare più domande), di cui oltre 94 mila donne.
Tuttavia, anche quest’anno, c’è stato un boom di richieste di trasferimento utilizzando i benefici della legge 104, specie in alcune regioni.
Sul tema, il M5S, ha presentato un’interrogazione al ministro Bussetti, a prima firma Elisabetta Barbuto, per avviare delle verifiche su tali situazioni
“Abbiamo presentato al Ministro Bussetti un’interrogazione urgente per sollecitare un’attenta e puntuale disamina di quanto sta accadendo in merito alle procedure di trasferimento provinciale ed interprovinciale dei docenti”, scrive la deputata del M5S Villani.
“Ci insospettisce, infatti, il boom di richieste arrivate in forza alla Legge 104, la conseguenza che si verifica è che docenti che non vantano alcun servizio preruolo, con pochissimi punti o addirittura esclusivamente con i punti di un concorso superato diversi anni fa, hanno sorpassato e continuano a sorpassare docenti con una consistente anzianità di servizio e ciò per il terzo anno consecutivo”.
“In virtù di quanto sta accadendo, conclude Villani, chiediamo al Ministro, valutata l’opportunità, di avviare una verifica delle attuali 104, al fine anche di consentire la corretta applicazione delle precedenze in base al CCNI scongiurando gli abusi e trovando una giusta sintesi tra l’anzianità di servizio e la tutela delle reali situazioni patologiche personali e parentali”.
Non è u problema nuovo per il mondo della scuola: ad Agrigento, il tribunale ha emesso le prime sentenze di condanna e ha rinviato a giudizio decine e decine di docenti, ata, medici e funzionari.
Nella provincia siciliana il problema era noto da anni e in più circostanze aveva sollevato persino le proteste di altri docenti che non riuscivano ad ottenere il trasferimento in quanto sistematicamente dai “beneficiari” della legge 104.
Clamorosa fu la protesta dell’estate 2015, ripetutasi nell’estate successiva, quando i docenti a Ata occuparono la sede del Provveditorato agli Studi di Agrigento.
In passato la nostra testata era intervenuta più di una volta sull’argomento scatenando anche le rimostranze di docenti appartenenti al fronte del “NO-107” secondo cui articoli del genere sarebbero serviti solamente a ridurre i diritti garantiti dalla legge 104.
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