A distanza di sei mesi, la giustizia presenta il conto al ministero dell’Istruzione per gli errori riscontrati in occasione dei trasferimenti tramite algoritmo.
Da alcune settimane, infatti, continuano infatti ad arrivare in redazione comunicazioni di docenti che ottengono l’accoglimento del ricorso d’urgenza, quasi sempre presentato perché ad aver ottenuto il trasferimento vicino la residenza erano stati colleghi con punteggi più bassi oppure privi di precedenze o situazioni personali (figli piccoli, disabili o anziani da assistere) tali da necessitare la presenza fisica a ridosso dell’abitazione.
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L’ultima notizia di questo tenore giunge dal Tribunale del Lavoro di Brescia, che ha accolto il ricorso di due insegnanti donne di Caserta trasferite dal sistema telematico ministeriale presso un istituto scolastico di Castelcovati, nel Bresciano, proprio in virtù piano straordinario di assunzioni voluto dal Governo Renzi con la Buona Scuola che nel 2015 ha prodotto circa 56mila immissioni in ruolo.
Il giudice Mariarosa Pipponzi – scrive l’Ansa – ha accolto il doppio ricorso presentato dall’avvocato Antimo Buonamano.
“Si è ripristinata la meritocrazia – ha dichiarato l’avvocato che ha difeso le due docenti -: le mie assistite, madri di minori, avevano ottenuto punteggi alti e dovevano essere assegnate nella loro provincia di residenza a Caserta”.
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