Per i prossimi tre anni niente più trasferimenti: è quanto si evince dalle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, rilasciate il 2 agosto a Napoli.
Secondo il responsabile del Miur, riporta l’Ansa, “tutti coloro che volevano entrare o rientrare in mobilità potevano farlo quest’anno. Poi ci sarà un blocco per tre anni, dopodiché si procederà triennio per triennio dando così continuità didattica“.
Non è chiaro se il ministro, agiungiamo noi, si riferisse solo ai trasferimenti su ambiti territoriali. Perchè in tal caso, si tratterebbe di una procedura già prevista dalla L. 107/2015.
Intanto, sui trasferimenti complessi, in parte errati, e sulle voci che si rincorrono relative a possibili rinvii delle fasi ancora da attuare, Giannini ha assicurato che “non ci sono stati disguidi. È un processo molto complesso perché quest’anno sulla base della legge, così come uscita dal Parlamento, c’è un piano di mobilità straordinaria”.
Secondo Giannini, le proteste sarebbero semplicemente frutto della rabbia dei docenti per essere stati collocati in ambiti territoriali non graditi.
“E’ chiaro – ha aggiunto il ministro dell’Istruzione – che come tutti i processi complessi che mettono in moto migliaia di persone possano esserci anche casi personali in cui l’aspirazione non si combina esattamente nei tempi e nei luoghi desiderati“.
“Il nostro interesse è che tutto questo mondo complesso vada a regime entro l’inizio dell’anno scolastico – ha aggiunto – come è avvenuto l’anno scorso con il grande piano istituzionale”. “Concluderemo gradualmente il concorso portando in cattedra 63.700 nuovi insegnanti – ha concluso – È un investimento gigantesco fatto per il mondo della scuola che finalmente dà soluzioni definitive a problemi che si trascinavano da decenni”.
Dalle parole di Giannini, quindi, passa un concetto molto chiaro: il Miur sui nuovi trasferimenti, che prevedono anche la collocazione su ambiti territoriali, non ha alcuna intenzione di tornare sui suoi passi. Se la situazione rimarrà sotto controllo, con degli errori “fisiologici”, oppure se sfuggirà di mano all’amministrazione, con troppi disguidi e rinvii ad oltranza delle operazioni, lo scopriremo comunque a breve.
In ogni caso, è arrivato anche questo inaspettato annuncio del blocco triennale. Che, se confermato per tutto il personale, innescherà sicuramente altre polemiche. A partire dai sindacati rappresentativi, sempre più distanti dalle decisioni prese a Viale Trastevere.
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