Secondo gli ultimi calcoli saranno infatti circa 35 mila i posti vacanti di personale Ata che, con l’inizio del prossimo anno scolastico, dovranno essere coperti.
In larga misura si tratterà di contratti a tempo indeterminato, cioè di vere e proprie assunzioni stabili che determineranno un sensibile aumento della spesa per la scuola.
Complessivamente si parla di un aumento dei costi del 25-30 per cento, ma i più pessimisti temono che si possa sfiorare addirittura il tetto del 50 per cento!
In altre parole, questo vuol dire che se nel 1999 la spesa che gli Enti Locali sostenevano per i servizi tecnici e di pulizia era pari a 100, nel 2000 lo Stato – per garantire gli stessi servizi – dovrà spendere 125-130 o forse di più.
E’ probabile (ma non certo) che aumenterà la qualità dei servizi, ma, se si considera che nelle intenzioni del legislatore la norma sarebbe dovuta servire anche per migliorare i conti dello Stato, si capisce subito che qualcosa non sta funzionando nel modo giusto.
Il problema riguarda soprattutto l’area dei collaboratori scolastici (i cosiddetti bidelli) dove si sconterà il fatto che le tabelle degli organici in fase di definizione prevedono la presenza di almeno un bidello in tutte le scuole materne ed elementari, indipendentemente dal numero di alunni; molto spesso si tratta di scuole in cui – attualmente – manca del tutto la vigilanza sugli alunni e sui locali durante il giorno e dove l’apertura e la chiusura dell’edificio è affidata a personale comunale che svolge altri compiti, se non addirittura agli insegnanti stessi; spesso in queste scuole con pochi alunni la pulizia viene fatta per un’oretta al giorno e quindi non pesa più di tanto sulle casse comunali.
Ma – a partire da settembre – in queste stesse scuole dovrà essere presente almeno un bidello: ed ecco spiegato il motivo dell’aumento dei costi.
Ed è così che – nel tentativo di far quadrare i conti – le tabelle per gli organici del personale Ata che l’Amministrazione sta cercando di definire presentano incongruenze e generano proteste: per esempio, per far funzionare un circolo didattico con una dozzina di scuole, potranno essere necessari 25 bidelli (molti dei quali assunti ex-novo), ma dovranno necessariamente bastare 4 assistenti amministrativi (gli impiegati dell’ufficio di segreteria).
A settembre, insomma, l’autonomia scolastica prenderà avvio con un problema in più.
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