Su 1.211 docenti pugliesi di scuola primaria mandate fuori regione, sono solo 112 quelli che hanno scelto volontariamente di lasciare la Puglia.
Mentre, risultano ben 1.099 i docenti che non hanno scelto la regione di destinazione, quandi circa il 90%: a fornire i dati è la Flc-Cgil Puglia che conferma in pieno, “il paventato esodo” riguardante le fasi B, C e D della mobilità su ambiti della scuola primaria.
Il sindacato Confederale spiega che “tale denuncia fu oggetto di sarcasmo da parte del premier Renzi che, in diretta televisiva nazionale, sul caso Puglia avviò una forte polemica anche con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, reo, a suo avviso, di aver dato credito alle ‘gufate’ del sindacato”.
Dei docenti destinati “forzatamente” fuori regione, aggiunge la Cgil, i docenti di posto in un comune fuori regione sono 797, mentre i docenti di sostegno fuori regione sono 301 cui si aggiunge un docente per istruzione adulti.
“I dati al momento – continua la Flc-Cgil Puglia – si basano su stime non definitive in quanto calcolati solo sulla sigla della provincia di nascita di ogni docente presente nella tabella di mobilità”.
Ma c’è anche “un altro fattore di incertezza: può dipendere anche dalla scarsa affidabilità dei dati pubblicati”, perché “come già accaduto per la mobilità dell’infanzia, ci sono giunte numerosissime segnalazioni di docenti nostri iscritti, che lamentano errori anche vistosi nella tabella della mobilità della scuola primaria”, conclude il sindacato.
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