Come annunciato, la mattina di lunedì 8 agosto sono scesi nuovamente in piazza dei gruppi di docenti per dire no ai trasferimenti dal Sud al Nord.
Le agenzie di stampa ci dicono, in particolare, che a Potenza un centinaio di docenti si è riunito davanti all’ Ufficio scolastico regionale per denunciare un “esodo vergognoso” che sta “depauperando il Mezzogiorno”, per colpa di una legge, la 107 del 2015, “incostituzionale” e di un “algoritmo” che, in questa fase di mobilità, ha “sparpagliato gli insegnanti del Sud dal Tevere al Tagliamento, senza tener conto delle situazioni personali e familiari e dei tanti anni passati nella scuola”.
Anche a Palermo più di cento manifestanti si sono riuniti in un sit in davanti alla Prefettura, hanno chiesto al governo di aprire un tavolo interistituzionale per fermare l'”esodo” di docenti dalle scuole del Sud a quelle del Nord.
Durante la manifestazione, indetta dal ‘Comitato 8 mila esiliati Fase B Gae’, sono stati esposti striscioni con scritto “Mobilità farsa è esodo di massa” e cartelli con indicate le destinazioni delle scuole del Nord dove sono stati assunti a tempo indeterminato.
Secondo i manifestanti su 8 mila docenti immessi in ruolo nelle scuole del Nord, 5 mila sono siciliani e fino a due anni fa hanno insegnato negli istituti dell’Isola. Una delegazione di insegnanti del comitato ha incontrato il prefetto di Palermo Antonella De Miro per chiedere l’apertura di un tavolo con i rappresentanti del ministero dell’Istruzione e dell’Ufficio scolastico regionale.
Oltre duecento docenti hanno invece manifestato i a Bari, davanti la sede del Consiglio Regionale. Sono circa 1.800 gli interessati in Puglia, tra scuola primaria e secondaria di primo grado e, secondo secondo le stime di Flc-Cgil, Cisl, Uil e Snals potrebbero salire a 2.500 contando anche i docenti della media superiore.
Gli insegnanti lamentano anomalie nell’algoritmo utilizzato dal Ministero, errori di calcolo, con docenti – hanno spiegato i manifestanti – che con un alto punteggio vanno fuori regione e altri con punteggio inferiore, vi restano.
“È inutile che il Ministro Giannini continui a dire che tutto va bene perché è falso e vi sono – ha sottolineato Domenico Pantaleo, segretario nazionale della Flc Cgil – evidenti errori nelle procedure di mobilità e bisogna rivedere tutto. La conciliazione proposta dal Ministero non risolve il problema. Il meccanismo crea disuguaglianze e provoca un esodo dal Sud al Nord. Al sud restano posti vacanti e al Nord avremo comunque posti dati a supplenza”.
“Alcune procedure non sono trasparenti – ha aggiunto Pantaleo – e bisogna anche bloccare il meccanismo infernale della chiamata diretta che i dirigenti scolastici stanno avviando con ulteriori complicazioni”.
Una delegazione di rappresentanti sindacali e del movimento dei ‘nastrini rossi’ ha incontrato Sebastiano Leo, Assessore regionale alla Scuola e Formazione professionale, e Alfonso Pisicchio presidente della Commissione Consiliare pugliese al Lavoro e Formazione.
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