Categorie: Personale

Trasferimenti, senza la legge 104 non si può tornare al Sud

Il tema non è nuovo, anzi, è uno dei più gettonati in occasione delle operazioni di mobilità, che vede schierarsi i docenti l’uno contro l’altro a causa delle precedenze.

Ma c’è una precedenza valida per il trasferimento che fa davvero tanto discutere, ovvero quella concessa nel caso di docenti che presentano una invalidità superiore ai due terzi, quella famosa legge 104 su cui da sempre fioccano denunce e sospetti, in generale in tutti i comparti della pubblica amministrazione, dove per colpa di alcuni “furbetti”, ci vanno di mezzo tante persone realmente in difficoltà.
Infatti, queste, rappresentano la quasi totalità delle precedenze che ottengono il trasferimento interprovinciale, oltre naturalmente al personale docente emodializzato, non vedente e con patologie gravi (quest’ultime precedenze si possono contare sulle dita di una mano).

Anche quest’anno, pertanto, la giostra dei trasferimenti ha visto fioccare numerose richieste, principalmente dal Nord verso il Sud dell’Italia.

Per quanto riguarda la scuola primaria, per esempio, in base ai dati del MIUR, nelle regioni del Sud la media di trasferimenti da legge 104 supera di gran lunga quella nazionale.

Dei 2902 maestri di scuola elementare che hanno avuto il trasferimento interprovinciale, si legge su Il Messagero.it, 624 si sono spostati grazie alla precedenza dettata dalla 104. Vale a dire il 21,5%, uno su 5. La percentuale si alza notevolmente nelle regioni del Sud dove raggiunge il 53,9% e nelle Isole con il 59,4%. Con picchi che si registrano in Sicilia, dove 153 dei 210 trasferiti hanno ottenuto il trasferimento con la legge 104, pari al 72,9%, e in Calabria con il 79,5% per cui su 127 trasferiti 101 hanno la 104. In Campania il 66,6% gode della mobilità grazie alla 104 e in Basilicata il 30,3%.

Di contro, i trasferimenti grazie alla legge 104 nel Nord-Ovest italiano, sono l’1,4%, al Nord-Est l’1,1% e il 5,2% del Nord Italia.

Morale della favola: senza la legge 104/92 moltissimi docenti della scuola primaria non potrebbero tornare a casa, e lo stesso discorso si può fare benissimo anche dei colleghi delle scuole medie.
Per le scuole superiori, bisognerà aspettare ancora qualche giorno, ma non sarà difficile immaginare che si continuerà con il trend degli scorsi anni.
La causa? I posti disponibili al Sud non riescono a capire tutte le richieste e la corsa al trasferimento diventa molto dura, per cui la differenza viene fatta dalla precedenza della 104.
 

Facciamo attenzione però: è sbagliato affermare che tutti coloro che hanno ottenuto il trasferimento con la legge 104 siano tutti furbetti, perché sarebbe disonesto e falso nei confronti di quelle famiglie che vivono grosse difficoltà.
Ma è anche vero che negli ultimi anni il Miur, ha iniziato monitoraggi in tal senso, con il ministro Fedeli in prima linea che ha dichiarato a tal proposito: combatteremo strenuamente ogni abuso: chi abusa di un diritto nega il diritto a chi ha diritto. La legge non può essere usata a maglie larghe. Ci sono cose che non possono essere tollerate”.

 

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Fabrizio De Angelis

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