La Uil Scuola torna ad analizzare gli errori dell’algoritmo della mobilità, con il ministro Giannini che, a detta del sindacato, continua a tirare fuori numeri che non corrispondono alla realtà.
Prima di tutto, spiega la Uil Scuola in un comunicato, mette insieme totali (207.000 procedure di mobilità) e percentuali (2,5% di rettifiche) difformi tra loro.
Varrebbe la pena rimettere in fila i numeri:
– a chiedere il trasferimento quest’anno è stato un insegnante su 4 (207 mila su oltre 800 mila)
– il trasferimento di metà di questi insegnanti (1 su 8) è andato a buon fine (sulla stessa provincia)
– l’altra metà, circa 110 mila professori, sono stati trasferiti con l’algoritmo sbagliato (su altra provincia)
– per due terzi di questi insegnanti il ministero non ha provveduto a verificare al fondatezza del sistema
– per un terzo gli errori sono stati tanti e tali che il ministero ha dovuto ammettere gli errori
– sono 30 mila gli insegnanti di scuola primaria e di primo grado che hanno chiesto il trasferimento
– tra questi il Ministero ha ammesso almeno 5 mila errori
– 16, 7% degli insegnanti della scuola primaria e di primo grado stanno sicuramente nel posto sbagliato.
“Non si tratta quindi di errori fisiologici – chiarisce Turi, segretario generale Uil Scuola – è il sistema che è stato adottato, e le successive decisioni assunte per cercare di rimediare alla serie di errori che hanno prodotto situazioni di vero disagio. Tra quanti hanno chiesto di trasferirsi ci sono quasi due maestre su dieci che hanno avuto una sede sbagliata”.
“La percentuale ministro – aggiunge Turi – non è il 2,5% calcolata sul totale. Il suo ministero ha certificato 5 mila errori su 30 mila domande. La percentuale che ne viene fuori non è per niente esaltante: 16,7%”.
“In situazioni come questa – secondo la Uil scuola – anche un solo caso merita il rifacimento dei trasferimenti. Ne va della credibilità stessa delle istituzioni”.
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