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Trattativa per il contratto: ancora rinvii

Parte male la trattativa sul rinnovo contrattuale del pubblico impiego: il primo incontro si è svolto nella giornata del 16 maggio, ma di fatto l’Aran si è limitata a comunicare alle organizzazioni sindacali che la riunione sarà aggiornata a venerdì 18.
La spiegazione è che il Governo deve ancora fare alcune verifiche tecniche; i funzionari dell’Aran hanno precisato che si tratta di aspettare pochissimi giorni per conoscere con maggior precisione l’entità delle risorse disponibili.
I sindacati non hanno accolto di buon grado la notizia ed hanno immediatamente confermato gli  scioperi del 1° e del 4 giugno.
La questione è che nell’accordo del 6 aprile si parlava di un aumento del 5,01%, pari a circa 101 euro per dipendente; per il personale della scuola bisogna considerare anche altri 15-20 euro mensili derivanti dai risparmi di sistema.
Ma nella direttiva inviata all’Aran, che per il momento riguarda solo gli statali ma non la scuola, gli aumenti sono fissati al 4,46%, cioé a 93 euro mensili.
L’avvio della trattativa coincide tra l’altro con la pubblicazione di un corposo rapporto sul costo del lavoro nella pubblica amministrazione curato dalla Corte dei Conti.
La magistratura contabile “bacchetta” i Governi che negli ultimi anni non sono riusciti a contenere i costi dei diversi contratti e sottolinea che, a conti fatti, tra il 2001 e il 2005 gli stipendi del personale statale sono aumentati mediante del 13%.
In realtà gli aumenti sarebbe legati soprattutto all’incremento di risorse destinate alla contrattazione integrativa decentrata che in alcuni casi è aumentata nello stesso periodo del 30-35%.
La relazione della Corte dei Conti non sembra però aver scosso più di tanto il Presidente del Consiglio che, intervenendo a Roma al “Laboratorio sull’istruzione tecnica”, ha ammesso che “gli insegnanti vivono difficoltà sia economiche che quelle del contratto ancora non chiuso” ma ha anche promesso che il Governo “farà di tutto perchè questo disagio particolare e temporaneo possa finire”.
Il Ministro Fioroni ha subito colto la palla al balzo ricordando a Romano Prodi che “la scuola chiude il 9 giugno, la trattativa all’Aran va fatta entro la fine di maggio. La scuola chiude, non è come gli statali che hanno più tempo”.
Nelle prossime ore si capirà meglio come potrà evolvere la situazione, ma per intanto lo sciopero del 4 giugno resta.

Reginaldo Palermo

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