Le metodologie Game-based learning utilizzano giochi e videogiochi come strumento per imparare.
Giocare, nella didattica, non è una novità, ma la diffusione di giochi digitali ha sicuramente dato nuovo impulso al settore. Ricordiamo che la nascita del game-based learning si fa normalmente risalire agli Stati Uniti degli anni ‘70, con la diffusione di The Oregon Trail, un computer game che fu poi utilizzato con successo nelle scuole elementari fino al 1995.
Nelle tecniche di gamification si applicano meccanismi tipici dei giochi a situazioni che non sono di gioco, con l’obiettivo di incoraggiare lo svolgimento di un’attività o l’acquisizione di un comportamento. Il principio alla base della gamification è molto semplice: se ci divertiamo, otteniamo risultati migliori.
Scegliendo come riferimento la classificazione proposta da Werbach e Hunter gli elementi di gioco che concorrono alla gamificazione di un’attività si classificano in:
- dinamiche, che servono ad impostare l’ambiente gamificato e comprendono vincoli e limitazioni, emozioni, sviluppi narrativi, la progressione di chi gioca e le relazioni tra la community di utenti;
- meccaniche, che rendono l’attività più coinvolgente per cui comprendono i concetti di sfida, cooperazione, competizione, feedback, ricompense;
- componenti, che sono gli aspetti concreti attraverso i quali si realizzano le prime due, ad esempio, avatar, badge, collezioni di oggetti, combattimenti, sblocco di contenuti, classifiche, livelli, punti, squadre