La denuncia può avere diverse facce e quella di un docente, Euristeo Ceraolo, ha senz’altro quella più provocatrice: l’insegnante ha allestito un presepe, in cui a fare compagnia a bambinello, Maria, Giuseppe, asino e bue, quest’anno ci sono i “tre magi precari“, statuine che raccontano un pezzo triste d’Italia.
Come si può festeggiare senza pensare al prossimo?
Il docente, ex precario della scuola che però ha ancora impresse le difficoltà che ha dovuto superare, parte dal seguente presupposto: “Come si può festeggiare senza pensare al prossimo? Se faccio una considerazione che è anche il mio ‘pensiero’ come posso essere felice se c’è gente intorno a me che è infelice? Come faccio a godere dell’atmosfera natalizia se mia sorella è disoccupata, se mio cugino è disoccupato, il mio amico è “Precario” e se la mia vicina di casa non riceve lo stipendio da mesi e alcuni lavoratori e lavoratrici hanno perso il lavoro e si trovano nella condizione di cassaintegrazione senza certezza per il presente imminente e il futuro prossimo. In queste condizioni mi ritroverei solo è in nessun modo potrei manifestare la mia felicità”.
I tre magi precari
Il presepe, allestito in un’unica esposizione nazionale, per tutto il periodo Natalizio, in occasione della manifestazione denominata “Natalitia 2017”, presso Palazzo S. Bernardino a Rossano (Cs), con ingresso gratuito, vede quindi, come accennato, 3 statuine che rappresentano i Tre Magi Precari.
Il primo dei magi rappresenta una provocazione, e indossa la maglietta Euristeo precario…sposerò la Carfagna. La provocazione, scrive Ceraolo, è servita per ricordare all’opinione pubblica il disagio vissuto dalla scuola statale sia per i tagli alla Cultura, l’Istruzione Università e Ricerca e sia per i tagli al personale precario “Docente e Ata”.
La seconda statuina evidenzia lo slogan: Euristeo Precario… Ma Sto Cercando di SMETTERE.
Ed infine, l’ultimo magio indossa la maglietta: Euristeo VIP (Vincere Il Precariato), personaggio che realizza foto con i “Vip” a sostegno dei lavoratori precari.