Tre miliardi di euro promessi dal Ministro, ma le scuole sono al verde
Mentre il Ministro parla di sgravi fiscali e di cifre iperboliche per sostenere l’autonomia delle istituzioni scolastiche (“Si passerà dagli attuali 100milioni di euro a poco meno di tre miliardi” continua a ripetere da diversi mesi Giuseppe Fioroni) le scuole devono fare i conti con la dura realtà quotidiana che è di ben diverso tenore.
Ormai molte scuole hanno le casse vuote e non ci sono i soldi per pagare i supplenti.
Il problema è particolarmente grave in alcune regioni del nord (Piemonte, Lombardia, Emiliia-Romagna soprattutto) dove non si sa ancora come potranno essere onorati gli impegni di spesa che i dirigenti hanno dovuto assumere da ottobre in avanti per garantire la continuità del servizio scolastico.
Anche il decreto che dovrebbe dare il via libera alla stesura del Programma Annuale del 2007, dato per imminente già a metà gennaio, non è ancora pronto: secondo le ultime indiscrezioni potrebbe essere diramato verso la fine di febbraio con la conseguenza che l’approvazione del documento contabile non potrà essere fatta prima della fine di marzo.
Alla resa dei conti le scuole saranno costrette ad operare in regime di esercizio provvisorio proprio nei mesi in cui sarebbero invece necessarie certezze sul piano contabile e finanziario.
Il cosiddetto “anno ponte” insomma si sta rivelando un anno di grande difficoltà per le scuole; se ne stanno finalmente rendendo conto anche le organizzazioni sindacali che proprio in queste ore hanno scritto al Ministro chiedendo di essere ricevuti per avere informazioni precise su come l’Amministrazione intenda affrontare (e possibilmente risolvere) il grave problema del pagamento dei supplenti.
I sindacati segnalano casi di scuole dove i supplenti non vedono un soldo da almeno 4-5 mesi; la situazione viene definita drammatica e inaccettabile, ma – tenuto conto dei tempi tecnici necessari – è molto difficile che qualche acconto possa arrivare alle scuole prima di aprile.
A complicare le procedure ci sono infatti le nuove norme della legge finanziaria che stabiliscono che i fondi dovranno arrivare alle scuole direttamente dal Ministero che, ovviamente, deve impiantare tutta la procedura per trasferire i finanziamenti a 10mila scuola 3-4 volte all’anno.
Una norma che secondo il Ministro dovrebbe servire a semplificare ma che – almeno in questa fase inziale – sta creando difficoltà ulteriori.