Tre validi motivi per scrivere un libro sulla sicurezza nelle scuole

Tre validi motivi per cui scrivere un libro sulla sicurezza nelle scuole, coincidono in tre tragici episodi scolastici del passato: il crollo della scuola di San Giuliano in Puglia nel terremoto del 2002, il crollo del controsoffitto avvenuto al liceo “Darwin” di Rivoli nel 2008 e il crollo della casa dello studente dell’Aquila nel terremoto del 2009.

Tre episodi che hanno testimoniato l’inadeguatezza professionale ad una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. 
Le cause del crollo della scuola di San Giuliano in Puglia si ritrovano in diversi muri alla base della struttura, che sotto carichi verticali massimi, presentavano coefficienti di sicurezza largamente inferiori a quanto previsto dalla norma in condizioni prossime al collasso. Tutto questo è riportato in una consulenza tecnica che dice: “nel quadro di una struttura di per sé non sufficientemente sicura e per giunta reduce da un intervento severamente invasivo (conclusosi nel 1979) consistito nell’abbattimento del corpo scala e nella sua ricostruzione ex novo, compiuto nella più completa inosservanza delle prescrizioni dettate dalla Legge 1086 del 5.11.1971 e comportante il taglio parziale della trave in cemento armato che sosteneva il ballatoio dell’atrio interno e la conseguente sostanziale modifica del suo funzionamento strutturale e statico (circostanza, quest’ultima, che avrebbe dovuto imporre preventive verifiche e specifiche adeguate misure prima dei lavori di sopraelevazione della scuola dei quali alla presente imputazione)”. 
Le cause del crollo del controsoffitto avvenuto al liceo “Darwin” di Rivoli sono da riferirsi al cedimento dei sostegni che reggevano un pesante tubo di ghisa collocato tra il soffitto e la controsoffittatura. 

Infine le cause del crollo della casa dello studente dell’Aquila nel terremoto del 2009 sono imputabili all’insufficiente resistenza alle forze orizzontali (provocate dal sisma) dei pilastri del corpo Nord della struttura edile. Tale insufficienza risulta particolarmente grave perché in fase di progettazione è stata sottovalutata la somma delle masse effettivamente poste in opera nell’edificio poi realizzato. Ma, pur non avendo dubbi che l’errore progettuale iniziale sia alla base del crollo, occorre sottolineare che l’edificio è stato oggetto nel tempo di numerosi eventi di restauro e risanamento privi dei necessari controlli di collaudo, che avrebbero riscontrato le carenze strutturali sopra descritte. Proprio il mancato collaudo che doveva interessare l’intero sistema edilizio, diventa concausa significativa del crollo.  
Per quanto detto, scrivere, parlare e riflettere su questi argomenti,  stimola il confronto culturale sulla sicurezza nelle scuole, affinché tali episodi non si ripetano più.

Aldo Domenico Ficara

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