Categorie: Personale

Tredicimila insegnanti di sostegno in più: ma chi li ha visti?

Sulla questione delle assunzioni di docenti e personale Ata gli equivoci ormai abbondano e per i non addetti ai lavori sta diventando davvero difficile capire come stanno davvero le cose.
Per esempio nel sito www.passodopopasso.it ” attivato dal Governo per rendere conto delle iniziative via via assunte si legge che quest’anno ci sono “13.000 docenti in più per il sostegno agli studenti con disabilità”
E poi si dà anche una spiegazione: “Assumere a tempo indeterminato, per lo Stato, in questo momento storico, non è semplice. Ma farlo, soprattutto in un settore strategico come la scuola, è doveroso. Tanto più se parte di quei docenti serviranno a seguire chi ha maggiori difficoltà. Oggi assumiamo a tempo indeterminato 33.380 unità di personale docente ed educativo e personale ausiliario, di cui 13.342 destinate al sostegno di alunni con disabilità. È un primo passo ma importante. L’anno prossimo proveremo a fare ancora di più”.
Ora, una notizia messa in questi termini induce famiglie e cittadini a pensare che, a partire da quest’anno, ci siano davvero più docenti di sostegno e che, quindi, se in una scuola lo scorso anno c’erano 4 insegnanti specializzati, quest’anno ce ne saranno 5.
Ovviamente  così non è e, senza nulla togliere alla bontà del provvedimento, onestà intellettuale vorrebbe che l’iniziativa venisse spiegata in modo corretto.
Come sanno tutti coloro che lavorano nella scuola, non c’è stato nessun aumento dell’organico dei docenti né di sostegno né di posto comune (peraltro, come è noto, gli organici sono rigorosamente bloccati per legge da alcuni anni).
La questione è altra:  13.342 docenti di sostegno che fino allo scorso anno lavoravano come precari adesso sono stati immessi in ruolo e quindi ora accade che nella scuola X ci sono sempre gli stessi 4 docenti che magari ora sono tutti in ruolo mentre lo scorso anno erano in parte precari.
La qualità della didattica può migliorare certamente, perché la continuità è pur sempre un valore; ma – per favore – evitiamo di raccontare che gli insegnanti di sostegno sono in aumento.

Reginaldo Palermo

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