I permessi e i trasferimenti legati alla L.104/92 ma concessi con leggerezza, non riguardano solo Agrigento: le istituzioni stanno stanando chi non ne aveva diritto.
L’annuncio arriva dal sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, durante il collegamento con “L’Arena”, il programma di RAI 1 condotto da Massimo Giletti: parlando dell’inchiesta della Procura di Agrigento sull’uso illecito della legge 104, con alcuni docenti tra gli indagati di cui si è detto nei giorni scorsi, il rappresentante del Governo ha spiegato che “il sistema è malato e patologico, non soltanto ad Agrigento ma ci sono anche altre province dove questo fenomeno è diffuso”.
“Fino a qualche tempo fa – ha aggiunto – non c’era stato nemmeno un controllo rispetto a quante persone avevano chiesto la 104 e nemmeno controlli su chi l’aveva chiesta. Finalmente, grazie al Miur, alla Procura della Repubblica, all’Inps e alle Asl stiamo smascherando tutti coloro che hanno richiesto uno strumento che non gli era dovuto. Noi la nostra parte la faremo e stiamo lì con la guardia alta”.
Secondo Faraone, infatti, non siamo più “all’anno zero. Per tanti anni si è stati fermi rispetto a questa schifezza: un sistema in cui ci sono insegnanti che dovrebbero istruire e insegnare alla cittadinanza e invece utilizzano uno strumento di civiltà come la 104 per scavalcare chi ha effettivamente bisogno. Rispetto a questo noi abbiamo finalmente messo in campo un monitoraggio serio”.
Un monitoraggio che potrebbe far tremare tanti lavoratori della scuola, che in non pochi casi hanno illecitamente fruito della Legge 104/92, sia per ottenere le precedenze trasferimenti sia per attuare una piccola forma di part time a stipendio pieno. D’altronde, ricordiamo che ci sono delle scuole dove i tassi di personale che ne fruiscono sono talmente alti da mettere in serio pericolo la funzionalità del servizio scolastico.
Ovviamente, lo sottolineiamo, tutto questo non riguarda tutti coloro che, invece, fruiscono dei permessi e degli avvicinamenti a casa per motivazioni reali e per far fronte a vere patologie.
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