Secondo il rapporto pubblicato dall’Oms, tremila adolescenti muoiono ogni giorno nel mondo, la maggior parte per cause prevenibili, come gli incidenti stradali. In totale il documento ha stimato 1,2 milioni di morti l’anno, due terzi dei quali in paesi a medio e basso reddito.
Oltre alla strada, che fa 115mila morti l’anno soprattutto tra pedoni, ciclisti e motociclisti, i killer principali sono le infezioni respiratorie (oltre 72mila) e i suicidi (67mila), mentre molti comportamenti assunti dai giovani hanno un impatto negli anni successivi, dall’inattività alla dieta sbagliata ai comportamenti sessuali a rischio.
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Il quadro varia molto a seconda del reddito e del genere, oltre che della fascia d’età. Gli incidenti sono la causa principale di morte nei paesi occidentali, mentre in quelli a medio e basso reddito sono superate dalle infezioni come la polmonite, che hanno anche il peso maggiore sulle ragazze tra 10 e 14 anni. Le complicazioni della gravidanza, dall’emorragia agli aborti non sicuri, sono invece il killer principale delle ragazze tra 15 e 19 anni.
I suicidi e le morti accidentali dovute ad atti di auto-aggressività sono la prima o la seconda causa di morte tra gli adolescenti in Europa e nel Sud-Est asiatico, precisa l’Oms.
Le statistiche per genere rivelano che gli incidenti stradali risultano la prima causa di decesso soprattutto per i ragazzi tra i 10 ed i 19 anni (88.590 decessi l’anno), davanti alla violenza interpersonale (42.277 decessi), l’annegamento (40.847), le infezioni del tratto respiratorio inferiore (36.018) ed i comportamenti autolesionistici (34.650).
Per le ragazze, la prima causa di decesso è costituita dalle infezioni del tratto respiratorio inferiore, come la polmonite, (36.637), seguite un comportamento autolesionista (32.499), le malattie diarroiche (32.194), le complicazioni legate alla maternità (28.886) e infine gli incidenti stradali (26.712).
Notevoli le differenze tra le regioni. Nei paesi a basso e medio reddito in Africa – osserva l’Oms – le malattie trasmissibili come l’aids, le infezioni delle vie respiratorie inferiori, la meningite e le malattie diarroiche mietono piu’ vittime rispetto alle lesioni stradali.
Il rapporto raccomanda interventi quali, l’educazione sessuale nelle scuole; l’obbligo delle cinture di sicurezza e dei caschi; un limite all’accesso alle armi, la riduzione dell’inquinamento all’interno delle casa o un migliore accesso all’acqua pulita e ai servizi igienici.