Mentre si parla di blocco dei contratti di lavoro ai pubblici dipendenti e degli scatti di anzianità, con relativo freno agli aumenti stipendiali per cercare almeno di coprire l’inflazione, 30 posti, ancora da spartire, sono messi a disposizione della Casta.
I sembra che i questori, i deputati che amministrano la Camera, non sarebbero riusciti a controllare l’informazione riservata e la notizia è arrivata, tramite una fonte qualificata, al Fatto Quotidiano.
I fortunati 30 neo assunti fra l’altro avrebbero pure seguito un percorso del tutto diverso rispetto al concorso perché sarebbero assunti a chiamata diretta, in motivo del fatto che il tempo per i rispettivi referenti politici si è ormai concluso. Lo scherzetto, o colpo di mano, costerà 3 milioni di euro l’anno. Lo scontrino (pubblico) ha un valore, poi c’è il retroscena buffo.
Ovvero: “L’ufficio di presidenza, lo scorso dicembre, aveva approvato un documento per bloccare una prassi che procedeva spedita dal ’94: i collaboratori dei gruppi parlamentari, conclusa la legislatura di cinque anni, venivano regolarizzati e distribuiti ai nuovi entranti. Soltanto che la prassi si è gonfiata troppo: è diventata un plotone di 550 persone in meno di vent’anni. Con una mano si ferma la tradizione e con una mano si rinnova: i 30 assunti verranno inseriti nell’organico a disposizione dei prossimi gruppi”.
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