Non è solo La Tecnica della Scuola a dedicare al trentennale delle stragi di Capaci e di via D’Amelio un’iniziativa formativa e di ricordo delle vittime (con i giudici Gian Carlo Caselli e Gherardo Colombo).
Per educare all’antimafia la scuola continua a essere presente. Vi segnaliamo l’evento: “MEMORIA E SPERANZA: LA LOTTA ALLA MAFIA È FUTURO”. Un viaggio virtuale per l’Italia, per onorare e ricordare tutte le vittime di mafia, anche attraverso la testimonianza dei loro familiari, affinché la battaglia contro la mafia, soprattutto da parte della società civile, sia una lotta di tutti, proficua e foriera di benessere, sviluppo, progresso e pace, per un futuro migliore.
SEGUI L’EVENTO, OGGI 20 MAGGIO a partire dalle ore 10
Organizzano
Gli organizzatori dell’evento: CELM (Comitato Europeo per la Legalità e la Memoria), Presidente Pippo Di Vita; IIS “M. Polo – R. Bonghi” di Assisi, Dirigente Scolastico Carlo Menichini.
In collaborazione con: ADR (Associazione Docenti per la Ricerca e la formazione), Direttrice Marisa Scivoletto; SNADIR (Sindacato Nazionale Autonomo Insegnanti di Religione), Segretario nazionale Orazio Ruscica.
Partecipano
Interverranno i tre figli di quei tre magistrati che sono stati i pionieri e gli attuatori dell’antimafia della magistratura, della quale Falcone e Borsellino
furono figli:
ANTONIO SCAGLIONE figlio di PIETRO SCAGLIONE, il primo magistrato ucciso dalla mafia, il 5 maggio 1971, di fatto il primo delitto di un uomo delle istituzioni da parte di Cosa Nostra. Era Procuratore della Repubblica di Palermo e fu ucciso assieme al suo autista Antonio Lo Russo.
GERALDINA PIAZZA, nipote di CESARE TERRANOVA, il magistrato ucciso il 26 settembre 1979, assieme al suo fidato collaboratore Lenin Mancuso, che aveva bandito il primo maxiprocesso di Catanzaro del 1969, con 117 uomini d’onore delle cosche della città di Palermo.
MICHELE COSTA figlio di GAETANO COSTA, capo della Procura della Repubblica di Palermo, ucciso il 6 agosto 1980. Fin dagli anni settanta aveva intuito il legame forte tra mafia e politica e che la mafia aveva subito una radicale mutazione e si era annidata nei gangli vitali della pubblica amministrazione, controllandone gli appalti, le assunzioni e la gestione in genere.
GIOVANNI CHINNICI figlio di ROCCO CHINNICI, ucciso il 29 luglio 1983, con la prima autobomba utilizzata per uccidere un magistrato. Fu ucciso assieme agli uomini di scorta, il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta, ed il portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi. Capo dell’Ufficio Istruzione del tribunale di Palermo, fu l’ideatore e l’organizzatore del pool antimafia, per il quale chiamò a farne parte, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Fu il primo magistrato a rivolgersi ai giovani nelle scuole.
Presenti anche:
CARMEN BERTUCCIO, figlia di Antonio Bertuccio
CLAUDIO BURGIO, figlio di Giuseppe La Franca
GRAZIELLA ACCETTA, madre del Piccolo Claudio Domino (13 anni)
FRANCO NUCCIO, figlio di Pasquale Nuccio (Artificiere – Strage di Ciaculli)
MASSIMO SOLE, fratello di Giammatteo Sole