Nel trentennale delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, le scuole riflettono sull’eredità lasciata dagli eroi dell’antimafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nell’ambito di un incontro formativo online organizzato dalla Tecnica della Scuola, durante il quale i ragazzi hanno conversato con i magistrati Gian Carlo Caselli e Gherardo Colombo e con il giornalista Salvatore Cusimano.
Quale eredità degli eroi dell’antimafia?
“Falcone e Borsellino hanno lasciato una quantità straordinaria di norme giuridiche e di strumenti di antimafia. Pensiamo alla DIA, la direzione nazionale antimafia – spiega Salvatore Cusimano – o a tutte le norme che aiutano i magistrati a contrastare il fenomeno mafioso. Probabilmente senza quegli attentati quelle norme non sarebbero diventate un patrimonio della nostra terra”.
“Ma soprattutto – continua il giornalista d’inchiesta che seguì anche il maxi processo – Borsellino era estremamente disponibile verso le nuove generazioni, andava nelle scuole come aveva fatto Dalla Chiesa, che tra le sue primissime iniziative a Palermo scelse di parlare con i ragazzi nelle scuole; come fece anche Rocco Chinnici, che andava tra i banchi di scuola a ricordare che la mafia vive di eroina mentre di eroina morivano in moltissimi giovani in quegli anni, una parte ricchissima di una generazione che avrebbe dovuto costruire il futuro del Paese”.
Dov’è più necessaria l’opera educativa? “Nei quartieri popolari – precisa il Cusimano – lì l’opera di antimafia è essenziale ed è fatta di esempi, per spingere i ragazzi a entrare anche in dialettica con i propri genitori se questi genitori si comportano diversamente rispetto al modello dei loro educatori”.
Il documentario I semi del ’92
Le stragi di trent’anni fa non sollevano domande solo sui mandanti e sugli esecutori. Provocano riflessioni anche su ciò che quella stagione del terrore ha suscitato. Una risposta viene dal docufilm I semi del ’92 curato da Salvatore Cusimano.
Cusimano ha ripercorso la stagione delle stragi politico-mafiose, accompagnato da figure quali i magistrati Nino Di Matteo e Nicola Gratteri, il sindaco Leoluca Orlando, il giornalista e scrittore Saverio Lodato, lo psicoterapeuta Girolamo Lo Verso, intervistati per scavare sugli angoli oscuri di quegli anni.
I semi del ’92 tenta di dare una risposta alla domanda su cosa abbia generato quella stagione di terrore, e cosa sia germinato nella società dopo il tremendo dolore di quelle esplosioni.