L’insegnante per fornire loro i primi elementi della nostra lingua si recava negli alloggi di fortuna degli stranieri, spesso tende o container, aiutandoli anche nella ricerca di abitazioni da poter affittare. Oggi Nonna Aisha continua a seguire sotto il profilo scolastico una dozzina di ragazzi di più etnie, fra cui un dodicenne tunisino autistico, negli spazi del suo appartamento, alle porte del centro storico. Qui la signora Bianca è riuscita a ricavare anche una piccola biblioteca per i giovani. “A casa mia quest’anno ne ho undici, fra tunisini, bengalesi e cingalesi – spiega la donna – Ma non dite dove sto, perchè i miei coinquilini non sempre sono contenti di questa gioventù che sale e scende per le scale del palazzo”. Allora ci limiteremo a dire “grazie signora Diaz”.
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