E’ aumentata di oltre il 50% la componente dei ragazzi finiti in un carcere minorile, insieme alla gravità dei delitti che riguardano, oltre ai furti, reati violenti, lesioni personali, contro il patrimonio e rapine. In crescita anche gli episodi criminali legati all’uso di internet e al mondo della sessualità.
“Ogni anno sul nostro territorio ci sono quasi 3.800 reati commessi da minori per un coinvolgimento totale di circa 6mila giovani.” Ha detto il presidente Zevola. “Non ho dati precisi ma possiamo comunque avvertire i fenomeni di cambiamento in atto”.
A quanto risulta dai numeri della Procura della Repubblica, il 12% dei minori coinvolti sono infraquattordicenni, “la maggior parte restano tra i 15 e i 18 anni e abbiamo sempre più reati contro la persona che suscitano proccupazione”.
Nel 2011 emerge pure il bullismo femminile e il banditismo cinese, concentrato nelle chinatown e rivolto quasi sempre verso connazionali e con finalità di estorsione.
Cattive anche le ragazze che si riuniscono in bande, dai connotati violenti, e prendono di mira oltre che compagne di scuola più deboli anche sconosciuti e, più spesso, sconosciute per arraffare borse di marca, cellulari, soldi, ciò che le loro famiglie, di onesti lavoratori, non sono in grado di comprare.
Il presidente Zevola ha fatto poi notare che si sono registrati quasi 300 procedimenti penali per rapina e altrettanti casi di violazione della legge sugli stupefacenti e ben 437 reati per lesioni personali volontarie: “Tutti fenomeni in aumento a scapito dei furti che percentualmente diminuiscono”.
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