A scuola circolano troppe armi? Secondo una dirigente scolastica della provincia di Napoli, come riporta La Repubblica, sì. La donna crede che, per arginare questo preoccupante fenomeno, bisognerebbe introdurre a scuola dei metal detector.
“Ci troviamo di fronte a un’emergenza che dovrebbe riguardare tutti: l’uso di armi tra i giovanissimi. Bisogna assolutamente adottare provvedimenti diversi da quelli ordinari”, queste le parole.
A settembre, nella sua scuola, l’accoltellamento di uno studente da parte di un compagno di classe, seguito da altri casi analoghi.
Secondo la preside, “è necessaria una riflessione per cercare di contrastare” la diffusione di lame e altre armi tra i ragazzi che frequentano l’istituto.
Nei confronti del responsabile del ferimento di settembre fu adottata la sanzione disciplinare più severa: il ragazzo fu allontanato fino al termine delle lezioni dopo due riunioni straordinarie del consiglio d’istituto, una del consiglio di classe e preso atto dell’audizione “a difesa”.
Ma l’espulsione non ha avuto alcun effetto deterrente nei confronti di altri studenti. Per questo, la preside sta vagliando “la possibilità e la legittimità di un eventuale dispositivo, come potrebbe essere un metal detector che possa cautelare gli alunni e la comunità scolastica nel suo complesso. Qualcosa che possa inibire il possesso di un’arma a scuola. Non ho ancora verificato – aggiunge la dirigente scolastica – la fattibilità di questo provvedimento. Ciò nonostante, mi sono ripromessa di studiarlo nel periodo estivo. Dobbiamo assolutamente intervenire: siamo di fronte a una preoccupante e grave emergenza criminale”.
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