Le lezioni sono riprese nella maggior parte delle lezioni da ormai tre settimane, siamo entrati nel mese ottobre, ma un nutrito numero di supplenze annuali rimane ancora da sottoscrivere. Lo stesso premier Giuseppe Conte qualche giorno fa, dopo avere ricordato di avere “fatto tutto il liceo con supplenti annuali che non arrivavano prima di dicembre”, ha tenuto a specificare che “quest’anno 40 mila supplenti sono già stati chiamati e altri 40 mila arriveranno nel mese di ottobre”.
In realtà gli 80 mila contratti a tempo determinato citati dal presidente del Consiglio sono solo quelli di sostegno in deroga, quindi con scadenza 30 giugno 2021. Secondo i numeri forniti dai sindacati rappresentativi alcuni giorni fa, nel computo delle supplenze vanno annoverati anche i circa 62 mila posti non assegnati con le immissioni in ruolo (erano quasi 85 mila ma ne sono state attuate solo 23 mila), oltre 14 mila posti in organico di fatto ed altri 60 mila docenti Covid (da licenziare qualora scattasse un secondo lockdown). Per un totale di 216 mila cattedre da assegnare.
Quanti contratti mancano da sottoscrivere non è possibile saperlo. Qualche giorno fa i sindacati stimavano due su tre. Mentre in ministero dell’Istruzione sosteneva che quelle da portare a termine erano solo il 20%. La stessa ministra Lucia Azzolina ha detto che “non c’è nessun boom di supplenze e nessun caos delle graduatorie provinciali”.
È vero, certo, che nella settimana che volge al termine le chiamate sono andate avanti. Ma tra le nuove graduatorie Gps ancora da rivedere, perché piene di errori, e la riluttanza di diversi precari spostarsi di provincia per via dell’innalzamento dei contagi da Covid-19 anche negli istituti, le procedure di affidamento dei posti si stanno rivelando particolarmente difficoltose.
Con il risultato che ad oggi la stragrande maggioranza delle scuole sta continuando mantenere il tempo scuola ridotto. E anche la prossima settimana un alto numero di istituti andrà avanti così, con gli alunni che mediamente faranno lezione per non oltre le 4-5 ore di lezione al giorno. Con la didattica a distanza che è ormai diventata più di uno spauracchio, soprattutto alle superiori.
Tanto da fare a dire ad Antonello Giannelli, presidente nazionale Anp, che se costrette ad una scelta le scuole dovranno “privilegiare la frequenza in presenza delle classi iniziali dei vari cicli”, perché la dad rappresenterebbe “un grave problema se dovesse riguardare i più piccoli per i genitori che non saprebbero a chi lasciare i figli”.
Dad o meno, comunque, la nomina dei docenti diventa imprescindibile per permettere gli insegnamenti di tutte le discipline.
A lamentarsi per le mancate nomine, a quasi un mese dall’avvio delle lezioni, è stato Rino di Meglio, coordinatore della Gilda: il sindacalista triestino ha detto che “la ministra Azzolina farebbe bene” a dire “quanti sono, per esempio, i supplenti dell’organico Covid entrati in servizio fino ad ora. A noi risulta che anche su questo fronte si stiano registrando notevoli problemi, considerati i ritardi nella pubblicazione delle Gps dovuti agli innumerevoli errori nell’assegnazione dei punteggi”.
“I due aspetti, infatti, sono interconnessi, perché prima di accettare una supplenza su una cattedra che potrebbero perdere poco dopo, i docenti precari, come è comprensibile, preferiscono aspettare la convocazione dalle Gps o dalle Graduatorie di Istituto”.
Secondo Di Meglio, “la narrazione rassicurante, in cui la ministra dell’Istruzione continua instancabilmente a spendersi, è smentita dai ritardi a catena e dalle realtà vissute ogni giorno dalle scuole, dove gli studenti devono fare i conti con la mancanza di insegnanti che li costringe a orari ridotti, presenze in classe a gruppi e giorni alterni e alla didattica a distanza”.
Anche Ornella Cuzzupi, segretario nazionale Ugl Scuola, ha evidenziato i problemi: “Il caos abbattutosi sulle nomine dei docenti supplenti, in ogni ordine e grado dell’istruzione pubblica, sta creando grave pregiudizio alle istituzioni scolastiche di tutta Italia”.
La sindacalista parla di problemi “minimizzati dal Ministro dell’Istruzione quali ‘piccole difficoltà’, a fronte di una miriade di reclami relativi alle nomine effettuate e di circa 200.000 cattedre ancora da coprire”.
Secondo la rappresentante Ugl Scuola, “le graduatorie ultime, cosiddette GPS, concluse il 6 agosto scorso, stanno rappresentando un enorme problema nazionale; una confusione sulle nomine che non ha precedenti nella storia repubblicana. Tutto ciò in quanto le operazioni per il conferimento delle cattedre di diritto e di potenziamento, peraltro necessarie a contrastare la crisi pandemia in atto, proseguono a rilento, con alternarsi di reclami, ricorsi, controlli su dichiarazioni di titoli e servizi errati, rinunce, avvicendamenti di nomine dopo le prese di servizio e rivendicazioni per acclarate lacune del sistema operativo ministeriale”.
Cuzzupi rivela, infine, che in ogni sede territoriale l’Ugl continua “a ricevere richieste di aiuto per assistenza e valutazione delle proprie domande”.
Intanto, durante la tre giorni leghista a Catania, il senatore Mario Pittoni, responsabile Scuola della Lega e vice presidente della commissione Cultura, ha voluto rimarcare che “tra meno di due settimane e scadranno i termini per limitare i danni già evidenti delle mancate assunzioni nella scuola (dopo si potrà intervenire solo per il prossimo anno scolastico)”.
“In base al Testo Unico (decr. leg.vo 297/94) art. 461, con decreto immediatamente esecutivo è infatti ancora possibile attivare il maxi piano di stabilizzazione degli insegnanti per titoli e servizio che abbiamo proposto a marzo per disporre in tempo utile dell’organico necessario al regolare avvio dell’attuale anno scolastico. La decisione, tutta politica, dipende dal duo Conte-Azzolina e da una maggioranza M5s, Pd, Iv, Leu finora sordi ai problemi concreti dell’istruzione”, ha concluso Pittoni.
La risposta, tuttavia, è già arrivata qualche giorno fa: a nome del M5S, la senatrice grillina Bianca Laura Granato ha detto, ai microfoni della Tecnica della Scuola, che le assunzioni da fare sono solo quelle tramite i concorsi ordinari e riservati con prove selettive e meritocratiche.
Meno soldi per le armi, più finanziamenti per la scuola, la sanità e la lotta…
Il regista napoletano Paolo Sorrentino, che ha diretto il film "Parthenope", al momento nelle sale…
L'ascolto attivo a scuola è una pratica che incoraggia gli studenti a partecipare in modo…
La legge di bilancio 2025 non piace ai sindacati. Lo scorso 31 ottobre la Flc…
Attimi di panico in un paese in provincia di Frosinone: oggi, 4 novembre, prima dell'inizio…
La Lombardia è la prima regione italiana che ha messo a punto delle linee guida…