Massimo Gramellini sul Corriere della Sera del 2 febbraio si dichiara stupito di come un docente analfabeta possa riuscire ad insegnare superando ogni controllo burocratico. Il fatto è che spesso l’opinione pubblica viene foraggiata da sterili polemiche contro l’Amministrazione Pubblica a prescindere dai fatti.
Ad esempio ci si è scagliati contro tutte le Commissioni dell’ultimo Concorso Docenti per l’altissima percentuale di bocciature, senza sottolineare abbastanza, a livello mediatico, che il motivo oggettivo possa essere stato una seria carenza nella preparazione di molti candidati.
Anche la recente polemica sui Diplomati in GAE, che non hanno voluto o potuto partecipare agli ultimi Concorsi e che sono stati inseriti in GAE con riserva (quindi in attesa di una sentenza definitiva sulla legittimità di tale operazione) non può essere cavalcata politicamente rifiutando a priori accertamenti seri sulla loro reale preparazione. Gli aspiranti docenti dovrebbero vincere onestamente un Concorso pubblico e rispettarne i criteri di ammissione (Titoli/servizio e crediti) per entrare di ruolo, senza cercare scorciatoie fra le pastoie burocratiche.
Ci sono tantissimi giovani laureati in attesa di Concorso e non sarebbe corretto “sanare” una graduatoria di Diplomati, senza valutare seriamente chi ne fa parte prima di immetterli in ruolo.
P.A.
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