L’agibilità non certifica solo la sicurezza, ma anche il rispetto di tutte le norme tecniche relative alle costruzioni in generale e all’edificio in oggetto in particolare.
Se, ad esempio, durante il collaudo di una scuola, il collaudatore attesta che la superficie di una porta non corrisponde alla normativa vigente, l’agibilità non può essere rilasciata, perché il fabbricato non rispetta tutte le norme imposte alle costruzioni. Il certificato è necessario per poter dichiarare allo Stato che in quel locale vi possono andare ad abitare o a lavorare persone, tale certificazione pertanto è indispensabile per fare un cambio di residenza, per aprire un’attività commerciale o per far funzionare un edificio scolastico.
In particolare per quanto riguarda l’edilizia scolastica quasi la metà delle scuole non possiede le certificazioni di agibilità, più del 65% non ha il certificato di prevenzione incendi e il 36% degli edifici ha bisogno d’interventi di manutenzione urgenti. Senza contare che il 32,42% delle strutture si trova in aree a rischio sismico e un 10,67% in aree ad alto rischio idrogeologico.
Secondo un’indagine di Legambiente del 2014, Trento si colloca al primo posto per le esperienze modello e gli esempi di un’edilizia scolastica sicura e sostenibile, seguita da Prato e Piacenza. Si conferma una grande disparità tra il Nord e il Sud, infatti, bisogna arrivare al 23esimo posto della classifica per trovare un capoluogo di provincia del Sud, con L’Aquila.