Prestare più attenzione alle valutazioni degli studenti del primo anno delle superiori: l’aumento delle bocciature favorisce l’abbandono della scuola. Il monito arriva da Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia – Europa di Save the Children: partendo dall’assunto che “il passaggio dalla scuola secondaria di I grado alle superiori è un momento critico che, se non considerato attentamente, rischia di far accrescere la dispersione scolastica”, Milano ha ricordato che durante lo scorso anno scolastico “la percentuale di bocciature più elevata si è registrata proprio tra gli studenti del primo anno scolastico delle superiori (8,1%, circa 40mila studenti). Mentre per gli anni di frequenza successivi si è osservata una riduzione nella percentuale di respinti”. In effetti, il primo e secondo anno della scuola secondaria di secondo grado rappresentano per molti studenti uno scoglio difficile da superare: i numeri e le percentuali dei tanti che lasciano la scuola in quegli anni scolastici sono eloquenti.
Save the Children ha raccolto un decalogo, con il contributo di alcuni docenti della Rete Fuoriclasse, con consigli e suggerimenti per garantire il sostegno in tutti i momenti di scelta e per dare risposte alle ragazze, ai ragazzi e alle famiglie.
Sono cinque i consigli rivolti agli studenti: è importante conoscere se stessi, confrontarsi con gli adulti che si conoscono, conoscere le possibilità offerte dal territorio e confrontarle con le proprie aspettative e aspirazioni, tenere aperte le possibilità e coltivare i propri talenti e passioni.
Poi Save the Children ha predisposto anche dei consigli per genitori: sostenere il figlio nella scoperta di sé e dei suoi talenti, predisporsi in una posizione di ascolto, confrontarsi con la scuola e la comunità educante, informarsi sull’offerta scolastica, accompagnare oltre i pregiudizi e gli stereotipi.
I consigli, ha sottolineato la direttrice dei Programmi Italia – Europa di Save the Children, si collocano “in un iter di orientamento di qualità per accompagnare le scelte scolastiche degli studenti, prevenire gli abbandoni e sostenere la motivazione. L’orientamento, che deve durare per tutto il ciclo scolastico, è un percorso educativo che deve essere volto sia ad effettuare scelte consapevoli rispetto alle prospettive di formazione e/o impiego di ciascuno, sia a favorire fiducia, autostima, riconoscimento dei propri talenti e aspirazioni”.
Sull’orientamento scolastico credo tanto anche il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha promesso la messa a regime del docente tutor, specializzato proprio su questo versante, già dal prossimo mese di settembre.
Ecco, ha continuato Milano, perché “è importante promuovere il coinvolgimento attivo e partecipativo degli studenti, favorendo lo sviluppo delle loro capacità di riflessione, critica e auto-valutazione rispetto alle competenze acquisite e alle prospettive future”.
Le indicazioni giungono nei giorni in cui oltre mezzo milione di studenti (530mila) al termine delle scuole medie secondarie di primo grado sono chiamati a scegliere come proseguire il loro percorso scolastico: per iscriversi al primo anno di ogni ciclo scolastico c’è tempo fino al 30 gennaio.
Nel 2022 la scelta degli studenti si è orientata prevalentemente verso i licei (il 51%), mentre il 37% si è iscritto agli istituti tecnici e il restante 17% agli istituti professionali.
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