Categorie: Estero

Troppi chili sotto i 12 anni, per eliminarli non si può far leva sull’estetica

Quella di perdere peso per motivi estetici, per sentirsi apprezzati dagli altri, anziché per prevenire obesità e malattie derivanti dalle diete e stili di vita errati, sembra essere diventato uno dei leit motiv che guida le nuove generazioni. L’“affare” è stato fiutato sicuramente da chi ha interesse a cavalcare questo genere di argomenti per fini commerciali.
Tanto che negli Stati Uniti presto verrà pubblicato un libro, dal titolo ‘Maggie Goes on a Diet’, incentrato sulle modalità da adottare per riuscire a combattere e vincere la crescente obesità tra i ragazzi americani tra i 6 e i 12 anni. Il libro racconta la storia di Maggie, 14 anni, che diventa una star della squadra di calcio della sua scuola dopo aver perso peso. Significativa anche la copertina, che mostra la ragazza protagonista del libro davanti allo specchio, in sovrappeso, con in mano un vestito rosa di parecchie taglie più piccole della sua, ma l’immagine che si intravede riflessa è quella di una Maggie più magra. Pubblicato da Barnes&Nobles, il libro uscirà in libreria ad ottobre: è già stato però già bocciato dai medici statunitensi.
Secondo Joanne Ikeda, nutrizionista dell’Università Berkeley della California, non rispecchierebbe “quello che succede nella vita reale dei ragazzi: l’insoddisfazione per il proprio corpo è uno dei rischi maggiori di disordini alimentari che i ragazzi possono portarsi avanti fino all’età adulta”, ha poi ricordato il medico. Inoltre modelli come quello di Maggie, ha aggiunto, possono perpetuare l’idea che “se non sei come Cenerentola, sei una fallita. Non vorrei che un bambino leggesse questo libro, perchè potrebbe provare a seguirlo e fallire. Cosa ne sarebbe poi della sua autostima?”.

Alessandro Giuliani

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