Si discute ancora di compiti per casa: i genitori degli alunni di una scuola media sono sul piede di guerra. Secondo questi ultimi ai loro figli sono assegnati troppi compiti da svolgere a casa, impedendo loro di vivere serenamente il loro tempo fuori da scuola. Lo riporta Il Corriere Adriatico.
La mole di compiti non lascerebbe loro la possibilità di effettuare alcuna disciplina ludica o ricreativa. “Vengono letteralmente oberati dai compiti – affermano alcuni genitori – tanto che ci sono giorni in cui i nostri figli non riescono a staccare nemmeno per pochi minuti la mente dai libri, talmente tante sono le materie da preparare. Se consideriamo l’orario scolastico, che comprende sei ore, dalle 8 alle 14, possiamo capire quanto sia già pesante di suo. I ragazzi quindi, appena tornati a casa, hanno solo il tempo di mangiare per poi mettersi subito a studiare. Certamente non è questo il dato che più ci preoccupa, quanto che, come detto, i compiti che i professori assegnano per il pomeriggio sono tanti e comprendono molteplici materie. Tutto questo comporta la conseguenza che spesso i nostri figli non riescono a ritagliarsi il tempo per svolgere tutte quelle attività extrascolastiche fondamentali per la loro crescita ed il loro sviluppo”.
“Ci sono giorni – dicono ancora i genitori – che iniziano i compiti subito dopo il pranzo e vanno avanti fino a sera, a volte anche alle 22. È chiaro che la loro attenzione non può mantenersi sempre lucida e costante per tutto quel tempo. Da qui la necessità appunto di frequentare o praticare discipline artistiche o sportive che li aiutino in questa età particolare che stanno attraversando”.
“Ma con tutto quello che devono studiare a casa, questi spazi di svago e ricreativi non riescono a viverli. Una problematica che abbiamo più volte rappresentato sia alla dirigente scolastica sia agli stessi professori, senza ottenere però nessun riscontro che vada incontro alle sacrosante esigenze degli studenti. Alcuni di noi genitori hanno anche inviato un pec alla dirigenza dell’istituto comprensivo con allegata una circolare ministeriale in cui si fa specifico riferimento all’assegnazione dei compiti per casa, con espresso invito agli insegnanti di non esagerare con il carico di lavoro. Ed invece noi assistiamo all’esatto contrario, con ogni professore che si comporta come se la sua materia sia l’unica da studiare, per cui ognuno assegna compiti abbastanza impegnativi, senza considerare che i ragazzi, a casa, ovviamente devono preparare tante materie per l’indomani”, aggiungono.
Sulla vicenda la scuola preferisce non rilasciare dichiarazioni ufficiali. Dalla dirigenza arriva un invito ad una collaborazione tra scuole e famiglie e ai ragazzi, in particolar modo a quelli delle prime classi della scuola media, che sostanzialmente si trovano ancora in una fase di rodaggio del nuovo corso di studi, a prendere coscienza che la scuola media necessita di una diversa e più matura attitudine e di un maggiore impegno nello svolgere tutte le attività che la stessa scuola media richiede.
Ancora infiammato il dibattito a proposito dei troppi compiti a casa assegnati dagli insegnanti agli alunni. L’anno scorso è diventata virale l‘inferocita lamentela di una mamma su TikTok che si è scagliata duramente contro la classe docente. A prendere posizione in merito è stato il celebre professore e scrittore Enrico Galiano quasi un anno fa su IlLibraio.it.
Il docente ha commentato innanzitutto l’appello della madre: “Sono sicuro che la signora in questione fosse molto scossa e tutto quanto, ma inveire contro gli insegnanti proprio davanti al figlio è la cosa peggiore che si possa fare: così si tolgono ai ragazzi le sicurezze e, soprattutto, si insegna loro una cultura dell’alibi che, come un boomerang, li colpirà presto in piena fronte”.
Galiano però si sente di andare oltre e sottolineare che, in fondo, la signora in questione non ha tutti i torti: “Il problema esiste. In Italia si danno più compiti che nel resto d’Europa: 8.7 ore settimanali in media, dietro solo ai russi. In Finlandia, per dire, le ore sono poco più di due, e loro hanno i risultati migliori di tutti. Se ne danno spesso troppi e senza una pianificazione reale; senza dedicare poi il giusto tempo alla correzione; soprattutto, infine, senza tenere conto che non tutti gli studenti sono uguali”, ha detto, facendo un paragone con altre realtà.
Secondo il prof non si può dare lo stesso carico di compiti a casa a tutti gli alunni: “Sì, il grosso e vero problema dei compiti per casa è questo: dati nella giusta misura servono, eccome se servono, ma solo a quegli studenti che godono del giusto supporto famigliare e che hanno imparato a pianificare per bene il proprio tempo. Per gli altri sono spesso fonte di stress, e generano nel tempo sempre più divario, fino a portare a veri e propri fenomeni di demotivazione e rifiuto della scuola”.
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